ALTRI DUE MORTI IN RSA IN TRENTINO Fugatti preme per la riapertura accordo con il Zaia per i Comuni confinanti

Nella conferenza stampa in diretta facebook di ieri pomeriggio, il presidente Maurizio Fugatti ha parlato di una «parte sanitaria stabilizzata: purtroppo il Trentino registra altri 2 decessi (tutti e due di pazienti dalle RSA); i nuovi contagi registrati sono 23 di cui 2 secondo la nuova classificazione dell’Istituto Superiore di Sanità (cioè contagi degli ultimi 5 giorni). In terapia intensiva ci sono ancora 11 persone, gli ospedalizzati a vari livelli sono in Trentino ancora 97.

I TAMPONI. Fugatti ha annunciato che i tamponi effettuati nella giornata di ieri sono stati 1193 dopo che fra sabato e domenica si è toccato il picco: sabato con 1951 e poi 1978 domenica, per un totale di oltre 5000 in tre giorni. «Questi numeri - ha detto il presidente - portano il Trentino in vetta alla classifica nazionale sui tamponi rispetto alla popolazione. Questo dimostra che la parte sanitaria e organizzativa ha lavorato nelle ultime settimane in modo egregio».

I TEST SIEROLOGICI. Fugatti ha poi raccontato: «stamattina sono andato a Pieve di Bono, dove si fanno i test sierologici, dove ha aderito circa il 78% ella popolazione, un numero altissimo. Domattina sono a Canazei. Ci vengono richiesti i test sierologici a tappeto dai territori. Va detto che l’ISS classifica come precisi solo alcuni test; altri non sono affidabili secondo il Ministero. A chi chiede se può fare questi test, dobbiamo rispondere che ad oggi non sono certificati dal ministero della Salute. Certo, magari domani la scienza cambierà idea, ma a questo - per fortuna - ci dobbiamo adeguare ed alla data di oggi molti test che girano non sono certificati dall’ISS».

SI PUO' ANDARE IN VENETO DAL COMUNE CONFINANTE. Fugatti ha poi annunciato un accordo con il Veneto per la circolazione fra Comuni di confine: per cui «nei Comuni fra Trentino e Veneto, lì ci può essere una circolazione libera. Chi abita ad esempio a CastelloTesino che confina con Lamon, può andare a visitare i congiunti a Lamon e viceversa. Ma deve sempre esserci un motivo certificato, che rientri nelle autorizzazioni allo spostamento. È una prima parziale libertà fra regioni diverse - ha detto Fugatti - con una lettera ai prefetti che abbiamo firmato io e Zaia, per i comuni di confine trentini e veneti».

Più tardi l'Ufficio Stampa della Giunta ha precisato meglio: non si può andare in un Comune veneto da qualunque Comune trentino di confine, ma solo nel Comune confinante con il proprio Comune. Così spiega l'Ufficio Stampa: «lo scopo è consentire di riunificare famiglie che vivono a pochi chilometri o poche centinaia di metri separate da un confine regionale... consentire cioè di ricongiungersi legittimamente. Esempio. per come è scritta l’ordinanza essendo Luserna confinate con il Veneto si può andare nei territori di rispettivo confine; quindi non consente di andare da Luserna a Lamon ma solo nei comuni del Vicentino che confinano con il comune di Luserna».

IN LOMBARDIA NO. E la Lombardia? «La Regione Lombardia non ha voluto un accordo al momento: ci viene chiesto da molti, e parlo della parte del Chiese, ma per motivi organizzativi la Lombardia ha detto no».

RIAPERTURE. Tema principale è quello delle riaperture. «Ieri mattina dopo il Consiglio Provinciale di 24 ore, votato a larga maggioranza con i voti anche di parte delle minoranze che ringrazio, ho fatto notare che all’interno della legge c’è un articolo che parla anche di riaperture. Lo avevamo annunciato: il Trentino come terra di autonomia era giusto che avesse una norma come questa, e oggi l’abbiamo. E’ scritta in modo che la giunta debba procedere a una delibera». Quando?

«Tecnicamente la legge entra in vigore il giorno seguente alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Noi - ha detto Fugatti - chiedevamo di partire da oggi con il commercio al dettaglio e da lunedì 18 per ristoranti, bar e parrucchieri. Il Governo non ci aveva risposto fino ad oggi, che ha convocato la riunione odierna. Vediamo cosa ci dice il Governo, a breve, e il Trentino all’interno dei corretti rapporti istituzionali e delle proprie prerogative di autonomia, deciderà come muoversi, auspicando che dal Governo nazionale ci sia una apertura al dialogo».

L'ORDINANZA NUMERO 25 DI FUGATTI 


IL RITORNO DEL VIRUS. Zaia ha detto che ha già pronto un piano di emergenza per ottobre in caso di ritorno del virus, e noi? «Che ci sia un rischio ritorno in autunno lo dice la parte scientifica; siamo pronti perché l’esperienza ci ha insegnato tante cose. Il Trentino è pronto come organizzazione ospedaliera, e siamo in grado di gestire un eventuale ritorno...» ha detto Fugatti.

LE SCUOLE GUIDA? E quando riapriranno le scuole guida? «Un tema che ci sta a cuore, abbiamo sollecitazioni, ma è un problema anche nazionale: attendiamo le iniziative del governo. Se non ne prenderà, vedremo di proporre qualcosa di autonomo».

IL PUNTO SANITARIO. Ha poi preso la parola il dottor Paolo Bordon, dirigente generale dell’Azienda Sanitaria, ed ha parlato dei test sierologici in corso. E i risultati? «C’è molta attesa, lavoriamo con l’ISS, perché questo prelievo va ai laboratori dell’Istituto Superiore di Sanità; quindi avremo le risposte entro un mese. Va anche detto però che per chi dichiara sintomi, si fa anche il tampone e a quello c’è una risposta in 24 ore... I tamponi refertati, sono quelli con un medico della nostra microbiologia. Alcuni vanno ripetuti, è un esame anche un po’ fastidioso. Il dato ufficiale che diamo sono i tamponi refertati nelle ultime 24 ore; il laboratorio lavora anche di notte, il dato che comunichiamo è alle ore 9 della mattina e riguarda 24 ore indietro».

Bordon ha anche parlato dell’apertura della “RSA di transito” ad Ala: «Per ora è una struttura che lavora in emergenza, come struttura di osservazione degli ospiti che vanno in RSA. Oggi i primi 5 ricoveri, staranno in osservazione per 2 settimane, e domani ne avremo altri 6».

Migliora intanto la situazione negli ospedali. Bordon ha spiegato: «Gli interventi programmati sono già ripartiti dal 4 maggio in buona misura a Trento e Rovereto per circa l’80%dell’attività normale, mentre negli ospedali di valle sono ripartiti da oggi, e tutti riprendono la loro normale attività. Abbiamo ancora 97 ancora ricoverati in vari setting, concentrati a Rovereto e in parte alla rianimazione di Trento. Ma certo sono molto meno dei 470 di qualche settimana fa».

LA SITUAZIONE IN TRENTINO: CIFRE E GRAFICI

 

 
LA SITUAZIONE COMUNE PER COMUNE
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