M49, i dubbi degli animalisti: «davvero lui quello preso?». La risposta: due microchip e marca auricolare, inconfondibile

Nei gruppi Facebook degli ambientalisti ed animalisti, già prima della “passeggiata” dell’orso a Calliano, circolavano insistenti le teorie complottiste, con una domanda finale: «ma siete davvero sicuri che l’orso catturato in Rendena e portato al Casteller sia M49? Gli hanno fatto il test del DNA? Non l’hanno mai detto ufficialmente».

Già la prima volta che era stato catturato ed era fuggito, non pochi animalisti sostenevano che in realtà era stato ucciso, oppure che non era nemmeno mai stato catturato. Gli eventi degli ultimi 10 mesi li hanno smentiti. Eppure i sospetti, che come sempre su Facebook si alimentano a catena, continuano ad affiorare.

Per qusto abbiamo chiesto al responsabile del progetto «Grandi Carnivori» della Provincia, Claudio Groff, una risposta ufficiale. Come fanno a sapere che quello catturato era proprio M49? Ed il test DNA è stato eseguito?

In realtà, spiega il dottor Groff, non c’è stato bisopgno di test: «M49 in questo caso é stato individuato con certezza.
1. Perché ha una precisa marca auricolare
2. Perché ha due microchip.
Entrambi applicati, come di prassi, in occasione della prima cattura». ci ha risposto il responsabile.

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