Controlli e scuse strampalate: "Dovevo comprare il giornale" ma la data è di dicembre

di Paolo Liserre

Entreranno nella “storia” e rimarrano, anche se non per tutti, solo un ricordo e un aneddoto di un periodo che vorremmo gettarci alle spalle il più presto possibile. Le restrizioni che si sono succedute in poco meno di due mesi (dal lockdown nazionale del 9 marzo fino a qualche giorno fa) e le relative sanzioni hanno mietuto “vittime” in tutta Italia, in Trentino e nell’Alto Garda, facendo emergere anche storie che potrebbero far sorridere se non fosse per la tragicità del momento.

Carabinieri, Polizia di Stato, Polizia Locale, Guardia di Finanza e Forestale, chi più e chi meno hanno eseguito migliaia e migliaia di controlli e dopo le denunce iniziali hanno elevato decine e decine di sanzioni amministrative. Anche perché in alcuni casi era veramente difficile “chiudere un occhio” di fronte alle giustificazioni di chi veniva beccato al di fuori delle regole. È il caso ad esempio di un cittadino rivano che nei giorni scorsi è incappato in un controllo da parte di una pattuglia dei carabinieri. Alla richiesta del perché si trovava fuori casa e di cosa stesse facendo in giro in bicicletta, l’uomo ha risposto candidamente che era uscito per andare a comprare il giornale, una ?via di fuga? tra le più gettonate in questo lungo periodo di lockdown. Nulla da eccepire? Non proprio. Perché i militari in servizio un’occhiata al giornale casualmente ce la buttano e la prima pagina diciamo che coincide un gran poco con i giorni che stiamo vivendo. Il titolo è dedicato alla folla di turisti e residenti che hanno preso d’assalto i mercatini di Natale e il giornale infatti è di dicembre. Da qui la sanzione di oltre 400 euro.

Un po’ meno, perché era a piedi, dovrà pagare un’altra signora rivana controllata in questo caso dalla Polizia Locale. La signora risiede nella parte ovest della città, a ridosso del centro storico, e in teoria giorni or sono sarebbe potuta andare a far la spesa unicamente al supermercato più vicino, il Poli di viale Lutti. Peccato che gli agenti della Locale l’abbiano beccata dalle parti della Coop al Blue Garden, qualche centinaio di metri più a est. E alla contestazione delle forze dell’ordine anche la signora ha risposto candidamente come se fosse la cosa più naturale del mondo: «Preferisco andar lì perché tagliano meglio il formaggio». Deboluccia come scusa. E poi ci sono state anche le richieste più strampalate. Come quella di un altro rivano, per giunta non un ragazzo, che ha telefonato alla centrale della Polizia Locale chiedendo se poteva uscire di casa perché doveva andare a catturare i Pokemon...

Scherzo? Può darsi. Ma la telefonata c’è stata. Nel frattempo, tra sabato e ieri, la stessa Polizia Locale ha elevato tre sanzioni a chi si è preso un po’ troppa libertà rispetto alle aperture dei giorni scorsi. Compresa una famiglia, mamma, papà e due figli, che in auto sono salite alle Busatte e hanno deciso di trascorrere la giornata all’aria aperta facendo un pic-nic.

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