Cia infermiere "volontario" dai frati: arrivano i Nas perché si era cancellato dall'Albo

Il consigliere provinciale di Agire, Claudio Cia, infermiere in aspettativa, sta facendo il volontario presso l'infermeria dei frati francescani. Un modo, come aveva spiegato mettendo subito foto e annuncio anche sul suo profilo Facebook, di mettere al servizio della comunità le sue competenze: «In questi giorni di lotta contro un nemico invisibile come il Coronavirus - aveva scritto - faccio il possibile per rendermi utile come volontario in una residenza assistenziale per anziani, i soggetti più vulnerabili all'infezione da Covid19, facendo affidamento sui miei trascorsi nel campo infermieristico e nell'assistenza alla persona». Un gesto di generosità che, però, ha rischiato di metterlo nei guai. L'Ordine delle professioni infermieristiche di Trento, infatti, ha presentato un esposto, facendo presente che, dall'8 gennaio 2020, Claudio Cia si era fatto cancellare dall'albo e chiedendo pertanto di fare una verifica sul tipo di attività svolta, che avrebbe potuto rappresentare un esercizio abusivo della professione. A quel punto sono scattati gli accertamenti da parte dei carabinieri del Nas, che si sono recati presso l'infermeria di via San Bernardino per un controllo, dal quale è emerso che Cia, che operava a titolo gratuito, veniva chiamato in caso vi fosse necessità, per fare prelievi e punture inframuscolari. Attività che potrebbero rientrare tra quelle indicate dal decreto legge del 9 marzo 2020, che prevede incarichi a chiamata per fare fronte all'emergenza. Il giorno successivo all'ispezione, lo stesso Ordine degli infermieri, ha peraltro dato atto del fatto che Cia aveva di fatto "sanato" la sua posizione, presentando domanda di iscrizione all'albo che, a fronte dei requisiti, era stata subito effettuata.

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