ALTRI 8 MORTI DI CUI 6 NELLE RSA Iniziata la riconversione degli ospedali

Sono 8 i decessi per Covid 19 comunicati quest’oggi in Trentino, di cui 6 nella Rsa (non è stato comunicato in conferenza stampa né età né paese di provenienza). Sono 76 i nuovi contagiati rilevati, 75 sottoposti a tampone ed 1 senza.

Sono 840 i tamponi eseguiti, ed il 9% sono positivi. Il numero di pazienti in terapia intensiva è 48, in discesa.

La percentuale del 9% - ha detto il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, è un «buon dato se guardiamo in termini di progressione del contagio, seppure elevato. Un livello sotto il 10% è un dato importante. Quanto al numero di tamponi - ha proseguito Fugatti - si stabilizzerà verso l’alto dopo la pausa pasquale, quindi aumenterà il numero di contagi, ma al’auspicio è che il dato rimanga attorno al 10% perché sarebbe positivo rispetto alla stabilizzazione del contagio».

Ad oggi, in Trentino, i casi individuati di persone con Covid 19 sono 572 nelle Rsa, 102 nelle case di cura, 13 nelle strutture intermedie, 1.728 a domicilio, e 312 ricoverate negli ospedali. I malati ritenuti clinicamente guariti sono 798. Lo ha precisato l’assessora alla Salute della Provincia autonoma di Trento, Stefania Segnana.

 Sul fronte dell’emergenza, Fugatti ha detto che sono attualmente 14 gli alberghi trentini che hanno dato la disponibilità ad accogliere pazienti Covid non gravi, come richiesto dall’Ordine dei medici del Trentino e dal Patt e come avviene già in altre regioni italiane.


Il governatore Fugatti ha poi parlato di riapertura dei cantieri e della volontà di emanare un protocollo d'intesa per la sicurezza con imprese e sindacati.

Il presidente della Provincia ha confermato che sugli spostamenti delle persone non è cambiato nulla: "A nostro modo di vedere non è ancora venuto il tempo di allentare i limiti".

Il commissario del Governo ha informato che tra Pasqua e Pasquetta ci sono state 5.299 persone controllate e 222 sanzioni.


 Verso la riconversione degli ospedali

Gli ospedali del Trentino si stanno lentamente riconvertendo: diminuiscono infatti i posti letto per pazienti Covid ed i reparti stanno tornando al loro scopo originario. Il primo dei sette sul territorio trentino, ha spiegato il direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale, Paolo Bordon, sarà quello di Cles. “La prossima settimana avremo in quella sede 15 sedute operatorie programmate, 10 per il team chirurgico di Trento e 5 per i chirurghi ortopedici di Cles. Il secondo ospedale in fase di riconversione - ha aggiunto Bordon - è quello di Rovereto, dove da ieri abbiamo riconvertito i posti della chirurgica specialistica e dell’ortopedia. Erano 49 posti tutti dedicati ai malati Covid che piano piano torneranno, dalla prossima settimana, alla gestione normale. Sempre su Rovereto verrà dato spazio alle attività chirurgiche programmate di tipo oncologico”.

All’ospedale Santa Chiara di Trento, dal pomeriggio di ieri, “la quarta rianimazione su cinque che avevamo aperto è di fatto chiusa ed i 20 posti letto sono stati dismessi”, ha proseguito il numero uno dell’Apss trentina. L’ultimo ospedale coinvolto, al momento, è quello di Villa Igea, sempre a Trento, una struttura day hospital in cui, già da qualche tempo, si conduce attività programmata di tipo senologico chirurgico.

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