Bonus spesa per le famiglie: siamo già a 8 mila domande «Entro Pasqua i primi bonifici»

Sono arrivate anche ieri a ritmo sostenuto le domande di bonus alimentare sulla piattaforma informatica predisposta dalla Provincia, sostenuto ma molto più tranquillo rispetto alla giornata di lunedì. Rispetto a picchi in entrata anche di 16-17 domande al minuto, pari a un migliaio all’ora, nei momenti di flusso massimo ieri si è arrivati a meno della metà, 7-8 richieste ogni sessanta secondi. «Alle 17 il totale dei primi due giorni era di circa ottomila domande» spiega l’assessore provinciale alle politiche sociali Stefania Segnana. Che spiega come il 60% delle richieste complessive arrivi dai territori di Trento, Rovereto e dell’Alto Garda.

L’assessore fa presente come soprattutto lunedì si sia dovuta operare una scrematura di moduli mandati anche tre o quattro volte da parte della stessa persona, perlopiù nel periodo di massima attività in cui i sistemi informatici non riuscivano a inviare in tempo reale le ricevute. Ieri invece tutto è filato via liscio per l’intera giornata, senza intoppi e senza i problemi segnalati il giorno prima.

Ma la novità del giorno, positiva per le molte famiglie scaraventate improvvisamente dal virus sotto la soglia di povertà, è che i primi versamenti potranno arrivare nel giro di pochi giorni, forse già prima di Pasqua. Unicredit Banca, che gestisce il servizio di tesoreria per la Provincia e per contratto si era impegnata a effettuare i versamenti entro cinque giorni dal mandato, ha infatti comunicato di essere in grado di accorciare i tempi e riuscire a partire coi bonifici nel giro di un paio di giorni. Ciò significa che se oggi arriveranno all’Apapi, l’Agenzia provinciale per l’assistenza e la previdenza integrativa, i primi pacchetti di domande istruite dai Servizi sociali delle Comunità di valle e dei Comuni di Trento e Rovereto, questi potranno essere girati a Unicredit che domani inizierà a “lavorarli” e potrà procedere con gli accrediti già venerdì, facendo un bel regalo di Pasqua a chi attende quei soldi non certo per prendersi la colomba o l’uovo di cioccolato ma semplicemente per comprarsi da mangiare e sfamare i figli.

Le cifre versate ai richiedenti in regola coi parametri fissati sono di 80 euro per i single, pari a due settimane di bonus da 40 euro, 120 per le famiglie con due componenti, 160 per quelle formate da tre persone e 200 per quelle da quattro persone in su, sempre per due ettimane. È un primo aiuto immediato; trascorsi quindici giorni è probabile che possa essere replicato e questa volta si pensa di caricare le cifre corrisposte su apposite tessere magnetiche, in modo che i soldi siano spendibili esclusivamente per l’acquisto di beni alimentari.

Anche ieri oltre alle domande inviate direttamente via telematica la piattaforma di raccolta dei dati è stata alimentata anche da quelle trascritte da Comuni e Comunità di valle che le hanno raccolte via telefono da parte di persone che non erano in grado di inviarle online. Intenso da questo punto di vista il lavoro negli uffici delle Politiche sociali del Comune di Trento, in via Bronzetti, dove sono state raccolte quasi trecento richieste, poche meno di lunedì. Da oggi, qui come nel resto della Provincia, decine di persone si metteranno al lavoro per fare le necessarie verifiche sulle domande pervenute, contattando i richiedenti per cercare di capire, per quanto possibile via telefono, le reali condizioni e i motivi che hanno provocato lo stato di estrema difficoltà economica. Saranno istruttorie in questa fase per forza di cose sommarie vista la fretta di liquidare il dovuto.

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