Anche oggi 11 vittime in Trentino Fugatti: «Vogliamo ripartire, ma sappiate che non sarà più come prima»

Anche oggi la consueta conferenza stampa in diretta web della «task force» provinciale e dell’Azienda Sanitaria. Il presidente della giunta, Maurizio Fugatti, ha detto illustrando i dati odierni: «I dati di oggi sono dati che confermano la stabilità della situazione: registriamo 106 contagi (di cui 99 con il tampone e 7 per essere stati in contatto con soggetti positivi);
i tamponi fatti oggi sono 1001, quindi l’aumento dei tamponi porta un aumento anche dei contagi positivi, ma riteniamo sia un aumento dovuto appunto ai maggiori controlli. I decessi - ha detto Fugatti - sono 11, sono ancora tanti purtroppo».

Altri dati: i casi in terapia intensiva sono 77, «quindi - ha detto il presidente - si conferma la stabilità del dato e la capacità di tenuta del sistema trentino, nella parte ospedaliera».

LE CIFRE: 4 DECESSI A PELLIZZANO. Degli 11 decessi, ben quattro sono di persone di Pellizzano: a Pellizzano sono morti un uomo di 94 anni, e tre donne, una di 84 anni, una di 76 anni e una di 86 anni.

Gli altri decessi: un uomo di 84 anni di Spiazzo, un uomo di 99 anni di Rovereto, un uomo di 89 anni di Predazzo, un uomo di 83 anni di Comano, un uomo di 88 anni di Scurelle e un uomo di 90 anni di Mezzolombardo.

Sono poi decedute una donna di 90 anni di Brentonico, oltre alle 3 di Pellizzano.

In totale, i deceduti sono ad oggi 255.

Inoltre: nelle RSA ci sono 411 casi, 159 sono i nCase di cura; I malati sono 1668 in cura domiciliare, 354 ricoverati, 77 in terapia intensiva. I guariti sono 407.

E la situazione nelle RSA? «Noi quotidianamente ci sentiamo con Upipa e Spes - ha detto Segnana -: Abbiamo strutture ancora indenni, ed altre in cui la situazione è critica, per capire se c’è bisogno di intervenire. Già 13 o 14 infermieri sono stati dati dall’Azienda alle RSA, organizzando la suddivision fra pazienti Covid e non Covid».

«Oggi però - ha detto Fugatti - voglio iniziare parlando di un’altra vittima: l’economia, perché bisogna iniziare a parlare di un Trentino che riparte. Non abbiamo indicazioni scientifiche dall’Italia e non sappiamo quando partirà la fase 2, ma certo sappiamo che non sarà il Trentino e l’Italia che avevamo prima. Sarà diverso, con criteri di quotidianità diversi. Nel momento in cui anche il Trentino - con le indicazioni scientifiche - deciderà di ripartire, al Trentino va detto che non sarà come prima» ha spiegato Fugatti.

Il presidente ha detto: «Voglio ringraziare il Trentino, non sono state settimane facili, ma la tenuta del contagio dimostra che siamo stati bravi. Ma se molliamo un attimo, la curva ritorna a salire: questa è una guerra che per vincerla ci vuole costanza e sacrificio. Finché non ci sarà un vaccino, e ancora non sappiamo quando».

Ha poi parlato delle misure a sostegno dell’economia: «come Trentino abbiamo messo in campo l’iniziativa ”Riparti Trentino”, con tante iniziative a sostegno delle attività economiche».

MASCHERINE E SITUAZIONE DEL CARCERE. Il dottor Giancarlo Ruscitti, dell’Azienda Sanitaria, ha parlato di mascherine: «Vengono consegnate per persona, sono in buste con 2 mascherine per ogni componente della famiglia; vengono messein bussola della posta».

Non solo: «In più abbiamo un certo numero di mascherine che vengono date nei negozi aperti, e si possono usare quelli» ha detto Ruscitti.

La mascherina è obbligatorio solo nei supermercati, o anche in ltri uffici aperti come banche o Poste? «Il problema è il riconoscimento della persona, in uffici dove ci sono i soldi, come banche o posta... non puoi entrare travisato. In base agli appuntamenti si può entrare in numeri ridotti, separati, ma bisogna essere riconoscibili».

È stato chiesto al dottor Ruscitti quale sia la situazione nel carcere di Trento, dove sarebbero molti i contagiati. Ma Ruscitti ha dribblato i dati con una risposta senza numeri: «Abbiamo riunito oggi il Comitato sucurezza con la direttrice delcarcere e la dirigente sanitaria: nel carcere diTrento i positivi sono sotto controllo, sono gestiti con tranquillità», ma non ha detto quanti sono, e non è stato possibile chiedergli questo dato.


FUGATTI ISPEZIONA LE MASCHERINE (SENZA MASCHERINA)

Oggi Fugatti (senza mascherina) ha visitato anche i capannoni della protezione Civile a Lavis. Sono 54 i lavoratori del Progettone (con mascherina) impegnati nel confezionamento delle mascherine destinate alla popolazione trentina. Attualmente ne  vengono prodotte, giornalmente, circa 70 mila confezioni, ma l’obiettivo è di arrivare, nei prossimi giorni, ad una produzione giornaliera di 100 mila. Ogni confezione, che sarà anche cellophanata al fine di garantire ulteriore sicurezza, contiene due mascherine chirurgiche e un foglietto con le istruzioni.
 
«Stiamo facendo la cellofanatura, in tre siti; sappiamo che in alcune zone non sono ancora arrivate, ma volevamo che tutti i trentini avessero delle mascherine "sane" da indossare». 
 
 

Il lavoro viene svolto su tre siti. A Lavis ed a Marco di Rovereto nelle strutture della Protezione Civile e a Spini di Gardolo presso il magazzino del Servizio per il sostegno occupazionale e la valorizzazione ambientale

Oggi, il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, insieme all'ingegner Raffaele Decol (con mascherina), dirigente generale della Protezione civile, ha visitato le strutture di Spini e di Lavis per ringraziare i lavoratori impegnato in questo importante servizio, molto atteso dalla comunità trentina.

Da domani, anche i gruppi dei NuVola, il volontariato della Protezione civile, saranno a disposizione per dare il proprio apporto nel confezionamento delle mascherine.

L'intervista al presidente Fugatti

 

 

TULLIO IOPPI COMANDANTE DEI VIGILI DEL FUOCO ha parlato dell'impegno dei pompieri: «Con la gente a casa e le industrie ferme, abbiamo molti vigili a casa, quindi i Corpi possono mettersi a disposizione. Quando usciamo di casa, dobbiamo proteggerci e proteggere gli altri, mettiamo le mascherine. Il lavoro di distribuzione non è completato: l'imbustamento non è facile, bisogna garantire che quelle mascherine non trasmettano il Covid 19, quindi l'imbustamento è complesso. Ma appena saremmo in possesso delle mascherine, siamo pronti a distribuirle. In certe zone sono già state completate le consegne delle mascherine, a iniziare da quelle zone più problematiche e sotto controllo particolare» (sono i Comuni dove il contagio è oltre il 2 per cento).
 
«Chiediamo alla gente, quando vedono l'arrivo dei vigili del fuoco, di non precipitarsi addosso ai pompieri. Noi continbuiamo a fare gli interventi "normali": i nostri ragazzi intervengono con dotazioni particolari, con dotazioni maggiorate. Da questo punto di vista siamo abbastanza tranquilli. Abbiamo 286 persone che hanno fatto corsi di formazione per interventi NBCR, che comprendono anche interventi con virus o sostanze tossiche. Per questo i Vigili intervengono in sicurezza e tranquillità. Chiaro che certe dotazioni speciali sono costose, ma stiamo rimpinguando le scorte di tute e mezzi di protezione speciale».
 

 

comments powered by Disqus