La lettera di Bordon ai medici dell'Azienda «Chi non è in prima linea aiuti i colleghi Possibile che le risorse non bastino»

di Patrizia Todesco

«Nonostante lo sforzo tremendo che in atto, con la piena dedizione di centinaia tra medici e professionisti sanitari, è possibile che nei prossimi giorni tutte le risorse tecnologiche ed umane disponibili non siano adeguate alle esigenze cliniche».

Se di fronte alle telecamere, durante le dirette tv, Paolo Bordon cerca di mantenere toni tranquillizzanti, la lettera che ha inviato a tutti i medici dell’ospedale Santa Chiara non lascia spazio a dubbi sul fatto che il livello dell’emergenza stia crescendo e che le armi messe in campo potrebbero non essere sufficienti.

Nella lettera inviata dal numero uno della sanità trentina ai medici viene chiesta la disponibilità dei professionisti non attualmente in prima linea a scendere in campo al fianco dei colleghi già impegnati nelle rianimazioni che ormai al S. Chiara sono diventate 5, ma anche nei reparti di malattie infettive e medicina e comunque in tutti gli spazi riconvertiti.

«Con l’evolversi dell’epidemia è stata mantenuta la solo attività d’urgenza, i parti, gli interventi chirurgici con priorità assoluta, mantenendo la funzione hub con capacità di risposta alle urgenze di tutte le discipline», si legge.

«Rispetto a questa riorganizzazione alcuni di voi - si legge ancora nel documento in cui Bordon si rivolge direttamente ai medici - sono impegnati nella gestione dell’emergenza in modo totalizzante, mentre altri hanno visto una sensibile riduzione delle attività ordinarie e non sono coinvolti nell’emergenza. Mi rivolgo a tutti questi professionisti per chiedere di offrire la disponibilità a supportare l’attività dei colleghi, rispondendo a questa mail».

La lettera si conclude con un ringraziamento a tutti i medici che in queste ore, nell’organizzazione, stanno lavorando a ritmi serrati, «facendo cose che mai avremmo immaginato necessarie».

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