I consigli di AstroSamantha per la quarantena «Orgogliosa dell'Italia»

di Flavia Pedrini

Dalle stelle alla terra. Così, l’esperienza degli astronauti - abituati a vivere per lunghi periodi lontano dagli affetti e a convivere con altri membri dell’equipaggio - può venirci in soccorso in questi tempi di quarantena.

Per questo l’Agenzia spaziale europea giovedì ha lanciato una diretta streaming sul sul canale Youtube con #SpaceConnectsUs: una maratona che ha visto alternarsi astronauti ed ospiti da tutto il mondo. Tra loro anche l’astronauta Esa Samantha Cristoforetti, prima donna italiana nello spazio, che ha trascorso 199 giorni in orbita tra il 2014 e il 2015. Nelle sue parole l’orgoglio per come si sta comportando l’Italia e consigli pratici, come quello di creare uno spazio privato. Ma anche l’invito ad essere indulgenti con se stessi.

Sentirsi comunità

Da soli, ma al tempo stesso uniti «Il sentimento di sentirsi parte di una missione gli astronauti lo hanno fortissimo. Ma credo che questo valga anche per altre comunità - ha sottolineato Samantha Cristoforetti - Penso alla comunità di medici e infermieri, che sono in prima linea: si sente forte il senso di appartenenza. E credo - ha detto - che lo stiamo sentendo tutti, di essere parte di questa battaglia che stiamo combattendo tutti insieme, non solo chi rischia di più negli ospedali.

Penso anche a chi manda avanti i supermercati, chi sta alla cassa, chi riempie gli scaffali. Tutti noi, restando a casa, facciamo la nostra parte». Un obiettivo che rende meno pesante anche le restrizioni. «Credo che questo sia psicologicamente importante, ti dà la forza di fare un sacrificio sapere che stai facendo la tua parte per te e per gli altri».

L’orgoglio per l’Italia

L’astronauta di Malé ora si trova in Germania, dove vive da anni. «Appena possibile - il desiderio espresso - tornerò in Italia». «Sono molto orgogliosa - ha detto durante la diretta - di come sta reagendo l’Italia. A volte si sottolinea il comportamento dei pochi che non si attengono alle prescrizioni, ma la stragrande maggioranza delle persone sta davvero facendo la sua parte».  

Lotta alla solitudine

Vivere momenti di sconforto, in questi giorni, è normale. «Dobbiamo anche perdonarci i nostri limiti - ha sottolineato - Se abbiamo il momento in cui siamo giù, di solitudine o se diventa difficile la convivenza con la famiglia, perché ci vogliamo bene, ma non siamo abituati a stare 24 ore su 24 insieme, tutti i giorni, magari in un appartamento piccolo. Bisogna aiutarsi gli uni gli altri a superarla». E per combattere la negatività è bene «mantenere aperti il più possibile i canali di comunicazione - dal telefono a skype - cercando magari anche in maniera attiva gli amici, le amiche, i conoscenti, che sono un po’ più positivi, piuttosto che chi ha la tendenza a rimuginare». Ma per trascorrere queste giornate in casa non c’è niente di meglio che un buon libro. Cristoforetti ha consigliato di leggere le opere di Antoine de Saint-Exupéry, celebre autore de Il Piccolo principe.

Creare un proprio spazio

Tra i consigli di Astrosamantha quello di «avere, anche se molto piccolo, uno spazio privato in cui ti puoi ritirare,chiudere la porta e sapere che li, comunque, non ti disturba nessuno, a meno che non ci sia una emergenza». Non serve tanto, ha aggiunto: «La nostra era come una specie di cabina telefonica, con letto, pochi oggetti personali, qualche foto», ha spiegato, ricordando lo spazio personale sulla stazione spaziale. «Il dovere stare in casa - ha aggiunto - non sappiamo quanto durerà, secondo me non dobbiamo illuderci che sia una cosa così breve. Quindi magari cerchiamo di pensarla come una nuova realtà, una nuova normalità, una missione di lunga durata e organizziamoci lo spazio e la convivenza nella maniera più intelligente possibile».

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