Niente terapia intensiva per gli anziani? «Nessun input ma valutazioni vanno fatte»

«Nessun input affinché gli anziani non vengano ricoverati in terapia intensiva».

Il tema è dei più delicati e complessi, ed è già al centro di una interrogazione in consiglio provinciale. E quello della scelta su chi curare o meno in terapia intensiva. Per intendersi: quando un paziente molto anziano, affetto da coronavirus, necessiterebbe di un salto di qualità della cura, passando in terapia intensiva, come si stanno comportando i medici in Trentino? È possibile che al di sopra di una certa età questa ipotesi venga scartata in partenza.

A precisa domanda, durante la conferenza stampa di oggi, ha risposto come detto il direttore dell’Apss, Paolo Bordon.  

«Il tema è molto delicato - ha detto - Ma voglio chiarire che non c’è nessun input da parte dell’Azienda a non portare in rianimazione i pazienti molto anziani».

Ci sono, però, criteri oggettivi da valutare: «Sono scelte delicate e situazioni in cui deve essere valutato caso per caso se è sostenibile un intervento così invasivo come quello della terapia intensiva, dove si può stare intubati anche per tre settimane».

Il problema è che il confine tra cura e accanimento terapeutico può essere molto labile. «Sono scelte difficili, anche per questo abbiamo chiesto supporto al nostro comitato etico, che entro la fine di questa settimana ci darà una linea guida, per non lasciare i professionisti da soli davanti a scelte così difficili».

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