QUINDICI MORTI IN PIU'. In Trentino una strage di anziani Tredici deceduti nelle case di riposo

Il Trentino si sta preparando ai giorni più duri, e la conferenza stampa quotidiana del presidente Fugatti e l'assessore Stefania Segnana con la “task force” ed i vertici dell'Azienda Sanitaria è stata oggi un bollettino di guerra.

Oggi Fugatti ha illustrato i dati definiti “una cruda realtà”. Ha detto: “Abbiamo 15 deceduti in più rispetto a ieri. Due morti presso il Santa Chiara e 13 presso le case di riposo. I numeri sono così alti oggi – ha detto Fugatti – perché sono arrivati oggi gli esiti di tamponi di persone decedute giorni fa”. Quindi non si tratta di 15 casi in 24 ore, ma di 15 registrati ed attribuiti nell'ultimo giorno.

Tredici morti nelle case di riposo “si aggiungono ai 2 morti al Santa Chiara fra cui il frate cappuccino di 46 anni di cui avete già sentito, e questo preoccupa. La media dell'età dei deceduti in Trentino è finora di 86 anni. Il totale dei contagiati è di +239 casi odierni. Un totale di positivi in Trentino di 1306 persone.  Siamo in linea con la gravità che era prevista per questo fine settimana, l'auspicio è che ci sia poi un calo.

Di quelli di oggi, 190 sono certificati col tampone, e 99 che vengono conteggiati come positivi perché erano in contatto con una persona risultata positiva”. 

Della situazione delle RSA e delle case di riposo ha parlato il Dirigente Sanità Pubblica, dottor Ruscitti: “I deceduti ascritti a Covid, erano persone certificate con il tampone Covid. In complesso, nelle RSA, gli ospiti positivi al virus sono 280. Fra i dipendenti una parte è domiciliati, altri in ospedali. Ci sono poi persone a casa che sono in quarantena ma non sono positivi. La situazione è molto complessa, perché Brescia e Verona stanno dimostrando datiu impressionanti, e alcuni degli ospiti vengono anche da quelle zone. A Villa Regina e Eremo abbiamo problemi anche perchè i degenti permangono a lungo”.

Fugatti ha spiegato che “3 deceduti sono morti alla RSA Bezzecca, 5 a Pergine, 1 a Villa Regina, 1 all'Eremo, 2 alla RSA di Dro e 1 caso alla RSA di Gardolo. Con i numeri che stanno crescendo, non è facile ricostruire questi dati”.

Fugatti ha ricordato che “Abbiamo 34 guariti sul totale. Dei contagiati oggi 972 sono a casa loro; 233 ricoverati e 39 in terapia intensiva.

Queste crude cifre testimoniano che la volontà di chiudere le maglie è giustificata. Io voglio ringraziare i trentini che fanno un grande sacrificio rimanendo in casa. Per la stragrande maggioranza si tratta di questo; qualcuno non rispetta le regole, ma oggi voglio ringraziare la stragrande maggioranza del Trentino che hanno coscienza civica. Verona e Brescia vicino a noi ci preoccupano, ma noi pensiamo al Trentino: la mobilità si è di molto ridotta, e siamo soddisfatti. Stiamo ora lavorando con la Protezione Civile nella ricerca di dispositivi di protezione per i medici e gli operatori sanitari. Il problema è un problema nazionale o mondiale addirittura; siamo alla ricerca spasmodiuca per averne il più possibile, ma è un problema a livello nazionale”.

 Fugatti ha annunciato poi 1000 tamponi al giorni dalla settimana prossima, in gran parte dedicati in primis agli oiperatori sanitari: “Andiamo fortemente in questa direzione”.

Il dottor Bordon ha parlato anche della morte sospetta di un ragazzo di Arco. “Il secondo tampone, dopo il primo negativo, ha confermato che la morte non è riconducibile a Covid”.

IL CONTO DEI CASI PER COMUNE

 

 

 

 

 

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