Virus, primo caso a Dro: una donna di 77 anni e ora altri tamponi

Era solo questione di tempo. Anche l’Alto Garda, come già avvenuto ormai in tutti i principali distretti trentini, ha i suoi primi casi di positività al Covid-19, il coronavirus che sta tenendo l’Italia col fiato sospeso. Per il momento il caso accertato è soltanto uno, ma è probabile, come accaduto altrove, che alle successive verifiche epidemiologiche, il numero delle persone “positive” in zona aumenti.

A finire nel reparto di malattie infettive del Santa Maria del Carmine è stata una donna di Dro di 77 anni, risultata positiva al tampone per il coronavirus. La donna non sarebbe in gravi condizioni e quindi, per il momento, non è tra i trentini che già hanno dovuto ricorrere alle terapie intensive. Vista l’età resta comunque sotto stretta osservazione in un reparto, come quello roveretano, ad elevata specializzazione.

Le autorità sanitarie hanno applicato anche al caso droato il medesimo, necessario, protocollo. Una volta accertata la positività al tampone dell’anziana, si è cercato subito di ricostruire la sua rete di contatti familiari e sociali, che non dovrebbe essere eccessivamente estesa considerando che la donna vive da sola. I familiari, le persone con le quali ha rapporti frequenti e più ravvicinati sono state tutte sottoposte a tampone, anche se al momento non ve ne sarebbero con importanti sintomi riconducibili al coronavirus.

La possibilità di casi asintomatici o con disturbi molto lievi è nota e quindi bisognerà attendere i risultati dei tamponi fatti ieri per capire se e quanti altri casi di positività potrebbero aggiungersi. Il sindaco Vittorio Fravezzi è stato informato dell’accaduto e segue la vicenda con aggiornamenti costanti. Si moltiplicano anche i casi sospetti nell’Alto Garda. Al momento non vi sarebbero altri pazienti già risultati positivi al tampone, ma anche ieri nel tardo pomeriggio altri casi sospetti sono arrivati in pronto soccorso ad Arco e sono stati gestisti come necessario. Il caso di positività droato è stato confermato ieri, in conferenza stampa, anche dall’assessore alla salute Stefania Segnana.

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