Coronavirus: il Trentino si prepara a numeri più alti E' stato allestito a Marco un ospedale da campo dopo aver poternziato i posti letto in Rianimazione

di Patrizia Todesco

L’Azienda sanitaria sta facendo fronte all’aumento di ricoverati per Covid-19, ma si sta anche preparando a quando il numero potrebbero essere molto più alto. Ed ecco che dopo aver predisposto l’aumento di posti letto in Anestesia e rianimazione a Rovereto, aver creato un maggior numero di posti letto per infettivi, aver coinvolto istituti privati e la pneumologia di Arco, iniziano a slittare parte delle visite ambulatoriali non urgenti alle persone più fragili o immunodepresse e anche una serie di interventi chirurgici, soprattutto quelli che necessitano di un possibile ricovero nelle Rianimazioni di Trento e Rovereto che invece vanno tenute il più possibile libere.
«Là dove possiamo garantire continueremo a farlo - ha detto il direttore Bordon - però non è più come una settimana fa».

A questo si aggiunge che è stato allestito un ospedale da campo a Marco di Rovereto e che a breve saranno organizzati nuovi controlli in tutti i vari ingressi del S. Chiara. Il capo della Protezione civile trentina, Raffaele De Col, ha spiegato: «A Marco di Rovereto abbiamo montato un ospedale da campo di cui disponiamo da qualche anno. L’abbiamo montato per vedere se era funzionante e a posto. Quindi, se si dovesse verificare l’esigenza di utilizzarlo, è disponibile. Stiamo preparandoci ad affrontare tutto quello che servirà e prepariamo tutto quello che possiamo fare»

Intanto, i numeri forniti dal direttore generale Paolo Bordon fanno emergere che i trentini hanno accolto l’invito a non recarsi al Pronto soccorso se non per vere urgenze. A Trento gli accessi sono scesi del 38% per il Pronto soccorso degli adulti mentre al pediatrico addirittura del 58%. Calo sensibile anche a Cles (-42%) e Cavalese (-48%), ma anche a Rovereto (-32%), ad Arco (-28%), a Borgo (-26%) e a Tione(.39%) con una media complessiva che sfiora il 39%. Senso di responsabilità, ma anche paura perché gli ospedali sono ovviamente dei luoghi a rischio. Aumentati, invece, i casi di polmonite, uno dei sintomi principali di Covid-19. Nel periodo dal 1 al 9 marzo erano state 72 nel 2018 e sono state 97 nel 2020 (62 ricoverati).

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