Coronavirus, un maestro di sci il nuovo contagiato

di Patrizia Todesco

Un maestro di sci di 41 anni della Paganella era ricoverato da domenica pomeriggio all’ospedale di Cles per quella che sembrava una polmonite batterica.

Ieri pomeriggio, invece, è arrivato l’esito del tampone a cui è stato sottoposto dopo che successivi accertamenti hanno fatto emergere una polmonite interstiziale. Tampone positivo e diagnosi di Covid-19. Per i sanitari dell’ospedale della valle di Non è stata una doccia ghiacciata. Il rischio maggiore ora è legato ai possibili contagi legati al ricovero dell’uomo. Pur indossando la mascherina, infatti, il maestro di sci è entrato in contatto con numerosi medici e operatori sanitari. Nove quelli già messi in quarantena. Si tratta di tre medici e sei tra infermieri, oss e tecnici di radiologia. Ma il numero potrebbe essere destinato a crescere considerato che il paziente è passato dal Pronto soccorso, ed era in camera con un altro paziente.

Entrambi in questi giorni hanno ricevuto visite e anche queste dovranno essere ricostruite nelle prossime ore.  Indagini in corso anche sui rapporti sociali del maestro prima dal ricovero. L’ipotesi più probabile, stando ai primi accertamenti, è che abbia contratto il virus da un turista in vacanza in Trentino e proveniente da una delle zone rosse.

Ieri in serata, dopo che l’uomo era stato trasferito nel reparto di malattie infettive del S. Chiara, all’ospedale di Cles è stata organizzata una riunione con il direttore dell’ospedale di Cles Armando Borghesi, il primario di Medicina Renzo Franch e poi il direttore sanitario Pier Paolo Benetollo e il direttore del Sop, Giovanni Maria Guarrera. Il tutto per stilare una lista delle persone che hanno avuto contatti con il soggetto ma anche per riuscire, dal punto di vista pratico, a riorganizzare il personale in modo da poter comunque tenere aperto il reparto di medicina. «Convoglieremo lì personale anche da altre strutture e reparti», ha fatto presente il dottor Paolo Bordon ricostruendo la vicenda.

«Nella tarda mattinata di oggi (ieri per chi legge, ndr) - ha detto in conferenza stampa - siamo venuti a conoscenza di un tampone positivo a Covid-19 di un cittadino di 41 anni ricoverato dal primo marzo presso la Medicina dell’ospedale di Cles. È entrato nel pomeriggio del 1 marzo attraverso il Pronto soccorso con sintomi influenzali e tosse accentuata. Immediatamente è scattato il protocollo che prevede di indossare la mascherina chirurgica e dopo il triage è stato ricoverato in Medicina. La prima diagnosi è stata di polmonite batterica, per cui soltanto il giorno dopo si è accertato, per l’aggravarsi delle condizioni, che si trattava di polmonite interstiziale e questo ha fatto scattare il controllo che l’Azienda ha scelto di fare, ossia il tampone. La persone è ora in discrete condizioni».

Una buona notizia per gli amici e i parenti del maestro di sci è che l’uomo non ha al momento avuto bisogno di un ricovero in reparti ad alta intensità di cura, come la rianimazione. Per respirare, visto il problema polmonare, è aiutato ma una maschera con l’ossigeno, ma sembra rispondere bene alle cure. Nel tardo pomeriggio di ieri è stato trasferito nel reparto di malattie infettive dell’ospedale di Trento dove è tutt’ora ricoverata anche l’altra paziente affetta da Covid-19.

Per quanto riguarda il funzionamento dell’ospedale, di quello di Cles come anche di quello di Trento, il direttore  Paolo Bordon ha garantito che tutte le attività proseguono normalmente alla luce del fatto che comunque si tratta, al momento, di «solo» due persone ricoverate per Coronavirus.

Nel corso della conferenza stampa parole di grande apprezzamento al personale sanitario sono state espresse dal commissario del Governo, dottor Sandro Lombardi che si è complimentato «per quanto fatto e gli operatori continuano a fare. Per la reattività efficace che c’è stata fin dal primo giorno e che ha permesso di tenere la situazione sotto controllo».
Nuovi aggiornamenti sono annunciati per oggi.

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