Coronavirus, l'esperto risponde ai dubbi dei lettori

di Patrizia Todesco

Ieri mattina, per un’ora, il dottor Antonio Ferro, capo del Dipartimento Prevenzione dell’Azienda sanitaria, ha risposto telefonicamente dalla nostra redazione alle domande dei lettori. Quali precazioni usare quando si viaggia? È sicuro per i ragazzi frequentare la scuola e l’Università? Quali rischi corrono le persone immunodepresse o che soffrono di altre patologie? Cosa devono fare le donne in gravidanza? Devo preoccuparmi se da giorni ho la febbre e la tosse? Queste e molte altre le domande che sono state poste all’esperto, in prima linea ad affrontare, insieme ai colleghi dell’Azienda sanitaria, all’assessorato alla salute e alla giunta provinciale, l’emergenza che ormai da settimane sta condizionando molte attività anche in Trentino.

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Cristina, Trento. Che senso ha sanificare i treni saltuarialmente se basta il passaggio di una persona infetta per contaminare le superfici?

È comunque un aiuto importante visto che le persone portano le mani alla bocca almeno 3/4 volte all’ora e dunque la pulizia delle superfici è fondamentale. È utile abbassare la carica virale anche se ovviamente non è possibile farlo dopo ogni viaggio. Per questo parliamo di contenimento e non di rischio zero. Alla disinfestazione si deve aggiungere una serie di comportamenti dei passeggeri. A breve verranno fornite indicazioni molto stringenti sull’utilizzo dei mezzi e in generale quando si sta in luoghi pubblici come mettere la mano davanti alla bocca quando si tossisce o starnutisce, usare fazzoletti monouso e aumentare l’areazione sui mezzi pubblici per ridurre il rischio.  

Marco, Riva del Garda. Oggi molti ritengono eccessivo l’allarme e le misure prese per il Coronavirus. Lei cosa ne pensa?

Qui in Trentino è stato questo fatto un lavoro incredibile in quanto fin dall’inizio è stato stretto un patto di collaborazione con la popolazione cinese: tutte le persone provenienti da zone a rischio sono state isolate a casa o prima a Sardagna e ora alle Viote dove ci sono ancora 16 soggetti e di questi 6 nel fine settimana andranno a casa. Poi sono partiti i focolai italiani e i problemi sono diventati i lombardi e i veneti. È quindi iniziata un’operazione chirurgica per mettere in quarantena chi veniva da lì. È accaduto in Alta val di Non, ora anche nelle Giudicarie, a Pinzolo, ed è stato fatto proprio per bloccare l’eventuale diffusione. Poi c’è il caso dell’altoatesino e proprio per i contatti che ha avuto con alcuni trentini ci sono dei soggetti in quarantena sul nostro territorio. Per i primi di marzo avremo comunque pochissima gente in quarantena. Ad oggi sono state messi in osservazione 60 persone, attualmente sono 20. In ogni caso è importante non parlare più solo di Coronavirus ma di virus trasmissibili per via aerea perché le raccomandazioni che stiamo dando vanno bene per tutti i virus e quindi il non mettersi le mani in bocca o il tossire nel gomito sono regole fondamentali. Il Trentino ha tenuto la barra dritta e ha preso le misure giuste alla luce delle considerazione scientifiche commisurando le azioni in base alle indicazioni scientifiche. A volte sono state prese iniziative che potevano anche sembrare superiori, ma solo in apparenza. Il pericolo è reale perché tutta la popolazione è scoperta dal punto di vista immunitario e quindi è vero che alcuni parlando di Coronavirus l’hanno ridicolizzato parlando di influenzetta ma non è così, perché ha una letalità di molto superiore all’influenza normale, ma il problema è che mentre per l’influenza abbiamo un 50% della popolazione coperta dal punto di vista degli anticorpi e poi abbiamo più del 50% degli anziani pluripatologici che sono coperti con gli antinfluenzali, per quanto riguarda il nuovo virus la popolazione è assolutamente nuda e non è lontano dalla realtà pensare che il 20% della popolazione italiana potesse, senza azioni di contenimento, essere coinvolta.
Su 100 persone ammalate, 80 passano la malattia senza particolari problemi, 20 hanno bisogno di cure ospedaliere, un 5% finisce in rianimazione e un 1-2 per cento muore. L’elemento positivo è che non abbiamo alcun bambino con questa patologia passato in rianimazione o deceduto. Questa malattia diventa più pesante man mano che aumenta l’età.

Anna, Val di Non (mamma di una donna in gravidanza). Come si deve comportare mia figlia che è alla 14esima settimana di gravidanza. Quali sono i rischi per il feto?

Va subito detto che in val di Non non sta girando il virus, non abbiamo segnalazione di trentini positivi e quindi in questa fase la misura che consiglio è di non viaggiare, di tenere normali rapporti senza esporsi troppo. Per quanto riguarda il secondo e terzo trimestre di gravidanza non abbiamo letteratura scientifica per dire cosa succede in caso di contagio della madre. Sarei prudenziale ma anche relativamente ottimista. Lo considererei alla stregua del virus dell’influenza.

Sempre la signora Anna: c’è possibilità in questi casi di poter lavorare da casa?

A questa domanda non posso rispondere perché mi occupo della parte sanitaria. La nostra indicazione, dove possibile, è di attivare la possibilità di interazione a distanza. Ma questo lo deve concordare in considerazione di ciò che deciderà la Provincia e la ditta con cui sua figlia lavora.

Marco (Rovereto). Come mai i casi italiani sono così numerosi rispetto ad altri paesi europei? E poi, io che viaggio molto per lavoro, quali precauzioni devo usare?

Per quanto riguarda la situazione italiana sono state fatte molte ipotesi, ma forse semplicemente noi li abbiamo cercato in maniera più attenta. Vedremo se anche in Germania e Francia nei prossimi giorni cresceranno i casi. Per quanto riguarda i viaggi dove non ci sono restrizioni da parte delle autorità locali si può andare, tenendo presente che gli aeroporti e gli aerei sono luoghi a maggior rischio. Sui viaggi futuri è prematuro fare ipotesi su quello che potrà accadere. Tutto è in evoluzione.

Alessia, Trento, madre di una studentessa universitaria. Secondo lei avrebbe senso prolungare la chiusura delle università alla luce anche del fatto che molti studenti provengono da fuori provincia? Oppure si può tornare tranquillamente?

Noi abbiamo dato parere tecnico positivo per la riapertura, ma non siamo noi della sanità a decidere, bensì l’Università di concerto con la giunta provinciale. Dal mio punto vista, non essendoci al momento circolazione virale in Trentino, riteniamo che le attività possano riprendere con una serie di precauzioni. Essendo il 30% degli studenti universitari provenienti da fuori e considerato che gli studenti viaggiano anche molto, abbiamo suggerito un vademecum per ogni studente per quanto riguarda le misure di protezione di sé stesso e degli altri e quindi l’autoisolamento nel caso il soggetto presentasse qualche sintomatologia. Abbiamo anche previsto un triage, ossia un’analisi, un’autovalutazione che dovrebbe fare ogni studente di concerto con l’Università per poter identificare e poter capire se lui è o meno a rischio per gli altri. Poi dovrebbe essere anche fatto un ragionamento sulla logistica da parte dell’università e questo lo stanno facendo anche con l’utilizzo di sistemi audiovisivi e streaming in alcune situazioni particolari. Mi pare ci sia un’ottima collaborazione con l’Università per affrontare questa situazione.

Lucia (influenzata). Ho febbre e tosse da 15 giorni. Devo preoccuparmi?

Arrivano molte chiamate di questo genere. Al momento non c’è nessuna indicazione di fare il test per il Coronavirus se la persona non è stata in una zona a rischio o se non ha avuto contatto diretto con persone risultate positive al Coronavirus. Quindi le consiglio di seguire le indicazioni del suo medico curante e non metterei in correlazione il suo stato di malessere con il Coronavirus. L’importante è non recarsi al Pronto soccorso o dal proprio medico di famiglia direttamente, soprattutto se si ha tosse o febbre, e cercare invece prima un contatto telefonico.

Giulia, Pergine (con papà in cura al reparto di oncologia). Chiedevo quali precauzioni dovremmo usare con mio padre, se può andare al supermercato e frequentare persone o è meglio che rimanga a casa.

Vi siete vaccinati tutti per l’influenza? Questo è importante perché in questo periodo il rischio reale per una persona oncologica, e quindi presumibilmente immunodepressa, è più l’influenza e quindi le indicazioni che sono da fornire sono più contro l’influenza che sta girando e mettendo a letto un gran numero di trentini. Il fatto di evitare luoghi chiusi e affollati è una misura da adottare, come anche quella di evitare di entrare in contatto con persone con febbre, raffreddore o tosse. Io mi preoccuperei molto di questo e molto molto meno del Coronavirus perché non abbiamo nessuna indicazione a oggi che stia circolando tra la popolazione trentina mentre abbiamo certezza che l’influenza stia girando anche nel territorio di Pergine.

Corrado (maestro di sauna). A che temperatura il Coronavirus è termolabile e qual è il comportamento corretto da tenere se si frequenta una sauna?

In sauna, considerato che si fa circolare molto aria, è importante che le persone che vengono che fare questa attività non tossiscano e non stiano male. Intorno agli 80° il virus è comunque inattivo, ma dipende dalle situazioni. Prima, ad esempio, dicevano che in poche ore il virus era inattivato ma poi è stato visto che in certe condizioni di umidità era presente dopo alcuni giorni. Quindi dipende molto dalle situazioni.

Paola (viaggiatrice). Io sono stata in Veneto, ho mangiato dai cinesi e acquistato nei loro negozi. Ora ho l’influenza senza febbre. Deve preoccuparmi e fare il tampone?

Muoversi non è un fattore di rischio in quanto bisogna stare per 15 minuti a contatto con una persona positiva per correre il rischio di infettarsi. Quindi nemmeno entrare in un supermercato è fattore di rischio. Io starei tranquilla e non è possibile accedere ai tamponi in quanto l’indicazione è di effettuarli solo su soggetti sintomatici che provengono da zone a rischio o hanno avuto contatti con persone positive al virus.

Isabella, insegnante, asmatica. Se riaprono le scuole come devono comportarsi le persone come me, più fragili, in quanto sofferente di patologie, nel mio caso asma? Sono previste forme di tutela per loro?

Intanto, già sapere che il Coronavirus non è in circolazione da noi è un elemento importante e comunque non sono i bambini e i ragazzi i portatori di questa patologia. Stiamo dando una serie di indicazioni di tipo comportamentale proprio per garantire le persone più fragili. Parlo di comportamenti come il lavaggio delle mani, l’uso di fazzoletti monouso, il fatto che quando si tossisce non si deve contaminare gli altri, e poi indicazioni per quanto riguarda gli spazi comuni dove devono esserci distanze adeguate. Regole, queste, che sono utili per tutti i tipi di virus. Io mi sentirei molto tranquillo, in questo momento. Indossare la mascherina non è indicato e l’importante è essersi vaccinati per l’influenza che è il virus che sta girando.

Cristina, mamma con bambina immunodepressa. Se lunedì riaprono le scuole posso mandarla tranquillamente o corre dei rischi?

Le scuole riaprono per tutti e le misure che saranno adottate garantiranno tutti, anche le persone con problemi.

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