Muse, il presidente Zecchi sbotta "non mi fanno fare niente, qui decide tutto Lanzinger"

di Angelo Conte

Stefano Zecchi si candiderà a sindaco di Venezia con il partito dei Veneti. Se verrà eletto si dimetterà dal presidente del Muse, anche se le probabilità di una sua elezione - ha detto il filosofo umanista - sono ridotte e si aggirano attorno al 5%. A dirlo, ieri alla Commissione consiliare in visita al museo di scienze alle Albere, presieduta da Alessia Ambrosi (Lega), è stato lo stesso Zecchi. Ma ha aggiunto che la sua volontà, seppur a titolo gratuito, è quella di voler lavorare di più per il museo e di voler dare maggior peso al cda. «Un consiglio di amministrazione, ha continuato, che fa troppo poco ed è il direttore, per quanto in buona fede, a portare avanti iniziative che il cda semplicemente ratifica» ha chiarito Zecchi.
«L’area urbana attorno al Muse va ridefinita perché è indecente e il planetario avrebbe solo potuto renderla migliore» ha aggiunto Zecchi. «Il cda - ha sottolineato Zecchi - è pronto a darvi una mano per bandire un concorso, perché ci siano le energie culturali sufficienti per una giusta valutazione dei progetti di idee perché quest’area non può e non deve restare così. Infine, dovete riprendere in mano la questione del planetario che serve ai bambini per guardare il cielo, perché non si fissino su questa piccola terra». «Quindi - ha concluso Zecchi - vi chiedo una diversa razionalizzazione dell’offerta culturale della città, una redifinizione di questo spazio urbano e di ripensare il planetario». Sul palazzo delle Albere, Zecchi ha detto che la «decisione salomonica» della Provincia di aver suddiviso gli spazi dell’antico palazzo dei Madruzzo tra Muse e Mart non è semplice, che «il condominio è complesso».
All’attacco di Zecchi va Paolo Ghzzi di Futura: Zecchi, spiega ha detto che si può « candidare a sindaco di Venezia anche perché come presidente del Muse vorrei lavorare di più ma come consiglio d’amministrazione abbiamo troppo poco da fare». Per Ghezzi il presidente ha «evidenziato così un conflitto con la direzione che può danneggiare il Muse e indebolire la figura di un direttore che ha saputo portare il Muse a 3,5 milioni di visitatori in 7 anni» e chiede alla giunta cosa intenda fare.
Nel corso del vertice, poi, sono emersi alcuni dati relativi al Muse. Tra cui il fatto che il numero di visitatori esteri sia pari al 7%, e di questi il 37% è proveniente dalla Germania, mentre il resto dei biglietti staccati provenga per il 3% da Bolzano, per il 21% da Trento e per il 69% dal resto del nostro Paese. Delle presenze italiane, il 31% proviene al Veneto e il 24% dalla Lombardia. In totale le presenze al Muse sono state 483.433, di queste il 71% sono visitatori, il 4% è legato a ingressi per eventi organizzati al museo, mentre il 25% restante è legato ad attivitò didattiche.
Il Muse ha anche calcolato l’impatto economico totale per il territorio trentino, valutandolo per l’anno 2018 in 26,6 milioni di euro, di cui 9,8 milioni di euro in maniera diretta, 7,6 milioni di euro per le tasse versate e 9,2 milioni circa per quanto riguarda l’impatto cosiddetto indiretto.

Nuova mostra permanente in arrivo al Muse. Ad annunciarlo ieri è stato l’assessore alla cultura Mirko Bisesti (Lega).
«Presto il primo piano del palazzo delle Albere ospiterà il Museo della Filosofia, un’esposizione dedicata al rapporto fra Scienza e pensiero filosofico, orientato verso una riflessione sulla sostenibilità», concetto «fondamentale e pressante per il nostro modo di vivere oggi», come ha spiegato il presidente del Muse Stefano Zecchi.
«Aspettiamo il trasferimento finanziario previsto e da lì avvieremo il progetto esecutivo, siamo già avanti con il concept della mostra», ha detto ancora il presidente.
L’annuncio dell’imminente realizzazione è stato dato dall’assessore provinciale alla cultura, a seguito di una riunione tecnica in assessorato, seguita a quella di stamattina del Muse con la Quinta Commissione Consiliare, che ha colto l’importanza del progetto culturale proposto dal Museo.
«Le Albere sono un simbolo di Trento che appartiene a tutti. La struttura è unica e merita tutta l’attenzione possibile: il nuovo museo dedicato al rapporto fra Scienza e Filosofia sarà uno stimolo importante per valorizzarla al meglio, con una promozione significativa per l’intero territorio trentino», ha detto l’assessore.

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