Not, c'è un nuovo ricorso Pizzarotti al Tar: contesta l'aggiudicazione a Guerrato

di Francesco Terreri

Arriva l’immancabile ricorso nella gara d’appalto per il Not, Nuovo ospedale del Trentino. Anche se venerdì a mezzanotte, trenta giorni dopo il provvedimento della Provincia che aggiudicava la gara, il termine è scaduto senza che fossero arrivate comunicazioni di questo tipo, il ricorso può essere notificato con i normali canali postali.

Secondo fonti a conoscenza del dossier, il ricorso al Tar dell’azienda Pizzarotti di Parma, seconda arrivata in gara, contro l’aggiudicazione alla Guerrato di Rovigo sarebbe in arrivo. I tempi per il Not quindi si allungano di nuovo, con le udienze al Tribunale amministrativo regionale e poi, presumibilmente, al Consiglio di Stato. Unica consolazione: i concorrenti sono solo due e quindi alla fine l’appalto in project financing sarà aggiudicato o all’uno o all’altro.

L’offerta presentata da Guerrato e dichiarata vincitrice prevede 812 giorni per costruire l’ospedale in via al Desert, contro i 1.320 fissati nella gara effettuata secondo le regole del project financing (chi vince paga una quota dell’edificio ma ottiene un canone di gestione annuo). La durata della concessione si riduce a 9.927 giorni (27 anni circa).

Sconti sono stati proposti anche sul canone annuo dei servizi, da 40,85 milioni di euro ai 35,86 milioni offerti, e su quello di disponibilità annuo, da 15,3 a 13,46 milioni. Considerando che la base di gara per l’edificio era di 278 milioni, di cui 217 per la costruzione, 40 per le attrezzature e 20,6 milioni per la progettazione, e di essa 148 milioni sono a carico della Provincia, il valore della concessione per Guerrato sarà di 1,488 miliardi, che diventano 1,6 miliardi con la quota che metterà l’azienda, contro un valore a gara di 1,802 miliardi.

La ricorrente Pizzarotti, dal canto suo, ha offerto 902 giorni per l’esecuzione dei lavori e 10.244 giorni di durata della concessione (28 anni). Il canone annuo dei servizi è pari a 37 milioni, mentre il canone di disponibilità offerto da Pizzarotti sfiora i 14 milioni. Se vincesse il ricorso, quindi, Pizzarotti vincerebbe la gara con un’offerta di 1,576 miliardi, che diventano 1,7 miliardi con la quota a carico dell’impresa.

In ogni caso la Guerrato, o la Pizzarotti se vincesse il ricorso, per firmare il contratto e avviare i lavori dovranno costituire la società di progetto e raggiungere l’accordo con gli istituti bancari finanziatori per garantire la bancabilità dell’intervento. Il vincitore diventa infatti il promotore dell’opera in project financing, ha cioè un ruolo simile a una stazione appaltante pubblica. Una volta firmato il contratto, partirà l’iter per la progettazione esecutiva che durerà diversi mesi.
Anche senza ricorso, i lavori non sarebbero partiti prima dell’anno prossimo. Ora i tempi slitteranno.

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