Paga 4900 euro per farsi "liberare" dal malocchio: anziano vittima di una coppia

Soldi per evitare il malocchio e la maledizione dell’“uomo nero”. Approfittando della fragilità di un uomo anziano - che nel frattempo è purtroppo deceduto - una coppia è riuscita a farsi consegnare 4.900 euro. Denaro che la vittima, seguita da un amministratore di sostegno, ha prelevato a più riprese, recandosi presso l’istituto bancario. Proprio la denuncia dell’amministratore ha portato la vicenda sul tavolo della magistratura.
A finire nei guai sono stati due trentenni, entrambi accusati di circonvenzione di incapace in concorso: l’uomo ha già definito la sua posizione (ha chiuso con un anno di pena), mentre la donna, assistita dall’avvocato Giuliano Valer, ha patteggiato otto mesi di reclusione e il giudice le ha riconosciuto l’attenuante della minima partecipazione al fatto.
La vicenda risale all’ottobre 2017. La vittima, all’epoca 75enne, era stata avvicinata in un contesto apparentemente “protetto”: il 30enne, infatti, frequentava una donna - l’altra imputata - che abitava vicino al parroco, in un sobborgo della città. Una persona che, dunque, frequentava la stessa parrocchia dell’anziano. Quando i due lo hanno avvicinato, complice probabilmente la situazione di fragilità dell’uomo - nel capo di imputazione si fa esplicito riferimento allo stato di infermità della vittima - quel volto femminile famigliare deve avere abbassato le difese della vittima. Secondo la ricostruzione, sarebbe stato in particolare il giovane a convincerlo a prelevare il denaro. Con una scusa che potrebbe fare sorridere, ma che va letta tenendo conto delle particolari condizioni dell’anziano. La richiesta di denaro, infatti, sarebbe servita per scongiurare “l’uomo nero” e il malocchio. Ed è in questo modo che, carpita la fiducia della vittima, alla quale facevano visita anche a casa, i due sono riusciti a farsi consegnare il denaro. In due distinte occasioni, a metà ottobre, in particolare - sempre secondo l’accusa - il 75enne si era recato presso la propria banca ed aveva prelevato dal conto 2.900 euro e 2000 euro. Un’operazione, va detto, portata a termine nonostante l’anziano avesse un limite massimo di denaro che poteva ritirare ogni mese pari a 800 euro. Ad avvisare l’amministratore di sostegno di quanto accaduto, qualche giorno dopo, è il responsabile della filiale, che peraltro avvia anche delle verifiche per capire come mai le due operazioni siano state portate a termine. Subito il tutore parla con l’anziano, il quale gli riferisce di essere stato avvicinato dalla coppia e della necessità di consegnare quel denaro, per proteggersi dal malocchio. Denaro che - così venne detto all’anziano - risultava custodito in una cassaforte. Inutile dire che quei soldi, la vittima, non li ha più visti. La denuncia dell’amministratore, come detto, ha fatto scattare l’indagine e il procedimento si è ora concluso con il patteggiamento anche della donna, alla quale il giudice ha riconosciuto l’attenuante della minima partecipazione al fatto: lei lo avrebbe accompagnato in banca una sola volta, senza che però venisse prelevato denaro.

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