A 4 anni dalla morte di Regeni fiaccolata in piazza Pasi per chiedere verità e giustizia

A quattro anni dall’omicidio di Giulio Regeni, il ricercatore italiano torturato e ucciso in Egitto, questa sera anche a Trento come a Fiumicello, città di origine di Regeni, e in molte altre piazze, si è manifestato per chiedere verità e giustizia.

In piazza Pasi una settantina di persone hanno partecipato alla fiaccolata organizzata da Amnesty International. «Siamo ancora in piazza per chiedere che venga fatta finalmente giustizia. Purtroppo constatiamo come nell’ultimo anno non vi siano stati progressi e l’ambasciatore italiano è ancora al Cairo. La nostra mobilitazione continuerà finché non sarà fatta luce sull’intera vicenda”, ha detto il portavoce di Amnesty Internazionational in Trentino, Lorenzo Ferrari. Sostegno all’iniziativa è stato espresso dal presidente del Consiglio comunale, Salvatore Panetta, e dal rettore dell’Università di Trento, Paolo Collini.

C’è la parola “verità” a illuminare invece la piazza di Fiumicello, composta da 4 mila candele, appoggiate a terra, su un’aiuola. Mille per ogni giorno passato senza conoscere la verità su Giulio Regeni.
Il 25 gennaio 2016 alle 19.41 il ricercatore inviò il suo ultimo messaggio dal Cairo. Di lui non si seppe più nulla fino al 3 febbraio, quando il suo cadavere, torturato, fu trovato su una strada tra la capitale e Alessandria.

La famiglia esige verità e giustizia. Una “questione di Stato” per il presidente della Camera, Roberto Fico, stasera a Fiumicello nonostante le stampelle, che invita le istituzioni a “essere un’unica voce” e auspica che il “2020 sia l’anno della verità”. “25 gennaio 2016 - 25 gennaio 2020...4 anni ... grazie di cuore a chi ci sta vicino...!!!!”, ha scritto stamani la mamma di Giulio, Paola Deffendi, su Fb.

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