All'ospedale di Cles insulti e bestemmia al bambino: «Sei di Salorno, vai a Bolzano»

«Prima una serie di bestemmie e poi ci ha detto di andare a Bolzano perché abitiamo a Salorno».
Barbara Fantin, madre di tre figli che vive nella Bassa Atesina, ha denunciato sui social un comportamento offensivo di un dipendente dell’ospedale clesiano.
Lo stesso ospedale, rispondendo alla donna, ha chiesto scusa per il comportamento non proprio ortodosso dell’operatore.
Barbara Fantin con uno dei figli si era rivolta all’ospedale di Cles per suturare la ferita ad una mano del ragazzo. Secondo quanto ha riferito, si era recata a Cles su suggerimento della Croce Bianca di Salorno, per evitare le code al Pronto soccorso di Bolzano. Arrivata nel capoluogo anaune con il figlio, i sanitari lo hanno subito soccorso e come lei stessa ha affermato, «è stato curato nel migliore dei modi» e quindi dimesso. Ma, ecco la questione, uno dei sanitari, forse innervosito oltre il dovuto, mentre faceva la radiografia alla mano, si sarebbe rivolto alla signora e al bambino usando espressioni di chiara matrice blasfema e invitando ad andare a Bolzano, in quanto abitanti di Salorno «e di non rompere le scatole».
Frasi che non sono piaciute alla singora Fantin che ha chiesto spiegazioni all’ospedale il quale come detto si è scusato per l’accaduto.
«Non so se sporgere denuncia o meno, di sicuro io e mio figlio ci siamo rimasti male» scrive Barbara Fantin.
Per la cronaca, al ragazzino sono stati dati alcuni punti di sutura e steccate alcune dita. Un piccolo infortunio dunque che ha avuto risvolti spiacevoli ma la qualità del servizio dell’ospedale di Cles, rimane di alto livello come la stessa signora ha confermato.

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