Addio a Livio Pranzelores, cantore del Trentino stava per compiere 101 anni

di Marica Viganò

Se ne è andato un ambasciatore della trentinità. Livio Pranzelores (la famiglia è di origine ladina) avrebbe compiuto 101 tra pochi giorni, l’11 gennaio. Uomo colto ed appassionato di storia e cultura trentine, ha dedicato la sua vita alla divulgazione di studi e di ricerche sulla sua terra, a partire dalla valorizzazione delle opere del padre Antonio Pranzelores, studioso e giornalista, amico di Cesare Battisti. Per il traguardo dei 100 anni, il sindaco Alessandro Andreatta lo ringraziò «per aver voluto bene a Trento», ma saranno tanti i trentini a lui riconoscenti che lo saluteranno domani alle 14 nella chiesa del Santissimo, stringendosi alle figlie Micaela e Anita.
Livio fu tra i primi nati nella Trento italiana. Era gennaio 1919. Venne chiamato alle armi e combattè la seconda guerra mondiale, finendo in un campo di concentramento in Germania dove patì la fame. «Ci raccontava che per sfamarsi mangiava le bucce delle patate» racconta la figlia Micaela, tracciando un ritratto familiare del padre. «Era una persona entusiasta, amante del nostro Trentino e della montagna - spiega - Si è dedicato alla famiglia e fino all’ultimo è stato sereno, leggevamo insieme i giornali, voleva tenersi informato». Dallo scorso settembre era costretto a letto, ma è stato accudito fino all’ultimo da Anita e Micaela nella sua casa in via Buccella, dove si è spento ieri.

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