Scuote il figlio che piange neonato clinicamente morto la mamma «non si rese conto»

Il filo di speranza che c’era fino a ieri per il bimbo finito in coma dopo essere stato scosso violentemente dalla madre non c’è più. Se fino a 24 ore fa i medici dell’ospedale di Padova rilevavano ancora un flusso sanguigno al cervello, oggi il quadro è precipitato: il piccolo di 5 mesi, ricoverato in rianimazione da sabato 21 dicembre, non presenta adesso alcuna attività cerebrale.
La commissione medica chiamata a valutarne la morte dovrebbe esprimersi sul caso nelle prossime ore. Se la stabilirà che il piccolo è clinicamente morto verranno staccate le macchine che lo stanno tenendo in vita. A quel punto anche le accuse mosse alla madre, una 29enne, residente a Mestrino (Padova), cambierebbero: da lesioni gravissime a omicidio colposo.
Un’altra giornata di sofferenza e di ansia per l’intera famiglia della giovane coppia. «Attendiamo notizie dall’ospedale» si limita a dire il suocero della donna. L’altra figlia della coppia, una bimba di un anno e mezzo, è stata affidata ai nonni. Il tribunale del Minori ha deciso così per tutelare la bambina che al momento non può contare su una stabile situazione familiare. Stando al dispositivo del Tribunale veneziano, la madre non sarebbe comunque pericolosa per la primogenita. Era stata lei stessa, del resto, a confessare di aver scosso violentemente il piccolo all’alba di sabato 21 dicembre: il bambino non dormiva da oltre due ore e la 29enne, in completa incoscienza, secondo la versione del suo avvocato difensore, l’avrebbe scosso con violenza, per poi appoggiarlo sul lettino.
La donna aveva quindi chiamato il 118, confessando poi ai carabinieri di aver fatto del male al piccolo. «Non dormiva, l’ho cullato troppo forte», aveva detto agli investigatori, coordinati dal pubblico ministero Roberto Piccione.
Mentre la sorte del bimbo è ormai segnata, resta da capire quale sarà l’esito della vicenda giudiziaria della giovane madre. I due medici legali consulenti della Procura di Padova dovranno stabilire se ci si trovi a pieno titolo davanti ad un caso si «shaken baby syndrome», sindrome del bimbo scosso, che provoca seri danni cerebrali e neurologici, nonché la morte.
Secondo l’avvocato Leonardo Massaro, che difende la donna, la mamma non si sarebbe resa conto di quello che stava facendo. Un black-out di pochi secondi, nel quale sarebbe stata completamente incosciente, salvo riprendersi qualche secondo dopo che aveva appoggiato il piccolo sul lettino.

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