Fabiana Gramegna, fisica nucleare ai vertici dell'Istituto nazionale

La trentina Fabiana Gramegna (nella foto) è stata nominata direttore dei Laboratori di fisica di Legnaro (Padova), uno dei quattro laboratori dell'Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn). Gramegna è conosciuta a livello internazionale, è nata a Rovereto 63 anni fa e si è diplomata a Trento presso il liceo scientifico Galilei.
«È una bella soddisfazione», ammette, «ma in qualche modo era nell'aria. Il primo passo è stata l'intervista - si chiama così - a inizio novembre. Un comitato internazionale valuta le candidature. Poi c'è stato il voto del laboratorio, e ho preso più del 60% delle preferenze; un'indicazione molto forte. Infine il voto del board dei direttori degli altri laboratori e la giunta degli Infn. E sono stata eletta alla prima votazione».
Prima di questo incarico Gramegna era responsabile della Divisione Ricerca del laboratorio di Legnaro.
«Lo staff è di 145 dipendenti», prosegue la scienziata trentina, «ma con gli utenti nazionali e internazionali arriviamo a 800 persone. E io voglio mantenere il laboratorio a un livello internazionale».
Gramegna è una fisica nucleare sperimentale: «Studio le reazioni nucleari a energie basse e intermedie: le reazioni che avvengono nelle stelle. Il Cern studia le prime fasi della storia dell'universo - ciò che è avvenuto subito dopo il Big Bang -, noi l'evoluzione dell'universo dal momento in cui si sono formati i nuclei più pesanti».
Fabiana Gramegna è arrivata a Padova nel 1978, l'anno dopo si è laureata e nel 1983 è stata assunta dall'Infn. «Ho svolto molta attività anche negli Stati Uniti e in Francia, soprattutto alla Michigan State University e presso il laboratorio Ganil a Caen. E a Catania, dove c'è il laboratorio gemello di quello a Legnaro. Tornare in Trentino? Impossibile, ormai, sono vecchia!», ride, «però collaboriamo con il Trento Institute for Fundamental Physics and Applications (Tifpa) che mette assieme competenze di Fbk, Università di Trento e Infn».

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