Sigarette di contrabbando: Trento a metà classifica

In Italia 5,5 sigarette consumate ogni 100 sono di provenienza illecita. Il nostro Paese è al 19° posto in Europa in questa speciale classifica: davanti a tutti la Grecia con il 24%, l’Irlanda con il 21%, la Lettonia con il 20% e la Francia con il 14%.

L’indagine condotta su 85 comuni italiani ha rivelato che a Trento 4 sigarette consumate ogni 100 sono di provenienza illecita. Il dato si riferisce alla prima metà del 2019 (nel 2018 solo 2 sigarette consumate ogni 100 erano di provenienza illecita). Trento si piazza così a metà classifica (46° posto su 85 comuni).

Sono i dati contenuti nella terza edizione dello studio «Flussi, rotte e luoghi del contrabbando di sigarette: le principali caratteristiche dei traffici illeciti in Italia», curato da Andrea Di Nicola (professore associato in Criminologia alla Facoltà di Giurisprudenza di Trento) e Giuseppe Espa (professore di Statistica economica), fondatori di Intellegit (Di Nicola ne è anche il presidente), la start-up sulla sicurezza dell’Università di Trento. Lo studio è stato realizzato con il contributo di British American Tobacco (Bat) Italia. I risultati dell’indagine sono stati presentati giovedì a Roma.

Nel 2018 il contrabbando di sigarette ha sottratto alle casse dello Stato (Iva e accise mai versate) circa 730 milioni di euro.

Il contrabbando è particolarmente radicato al Sud: a Napoli circa 1 pacchetto su 4 è di origine illecita. Al secondo posto Trieste (poco oltre il 20%), in virtù della vicinanza con il confine con la Slovenia in cui un pacchetto costa in media 1,25 euro in meno rispetto all’Italia.

Intellegit, inoltre, ha sviluppato una app - chiamata Combat - per l’identificazione delle “illicit whites” (marchi non noti, provenienti di solito dall’Est Europa) che permetterà alle forze dell’ordine di catalogare, trovare, raccogliere e condividere ogni informazione utile relativa a questa tipologia di pacchetti di contrabbando.

Il contrabbando di sigarette in Italia oggi non raggiunge i livelli di Grecia e Irlanda, ma le ultime rilevazioni confermano come si tratti di un fenomeno che reagisce in modo immediato agli incrementi di prezzo sul mercato legale. In particolare, dopo gli aumenti di prezzo dell’industria seguiti al recente incremento delle accise, si è registrato nel 3° trimestre 2019 un innalzamento dell’incidenza dell’illecito dal 4,9% al 6,2%.

Intellegit è la start-up dell’Università di Trento che si occupa di sicurezza. È un’esperienza di successo di trasferimento del know-how universitario sulla sicurezza in ambito imprenditoriale. Le soluzioni di Intellegit si basano sui risultati di ricerca di eCrime. Sta lavorando bene in ambito nazionale: sia nel settore della sicurezza urbana, territoriale, per le amministrazioni e per i privati (qui in particolare Intellegit ha sviluppato un software proprietario, Vigilium, per la gestione della sicurezza urbana nella smart city), sia nel settore della sicurezza aziendale (anticontraffazione, frodi online, in particolare frodi bancarie, cybersecurity).

Tra i propri clienti, oltre a Bat Italia, ci sono Indicam, International AntiCounterfeiting Coalition, Prysmian, Bologna Fiere, Pirelli e Confcommercio.

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