Marchio "Dolomiti Unesco", gli ambientalisti fanno un dossier: «Solo marketing, niente protezione della natura»

Italia Nostra, Mountain wilderness, Legambiente, WWF e Pro Natura concordano: la tutela del marchio “Dolomiti Unesco Patrimonio dell’Umanità” è stata disattesa, e ci sono più ombre che luci.

Lo diranno in una Conferenza stampa nazionale delle associazioni ambientaliste nazionali e dei comitati locali: dopo dieci anni di confronti il bilancio è negativo: prevalgono incoerenza e inefficienze. Tanto marketing e poca o nulla tutela del patrimonio dell’Umanità. E lo faranno sapere all’Unesco con un dossier.

Martedì 17 dicembre ore 11 all’ Università Cà Foscaridi Venezia le associazioni ambientaliste nazionali e i comitati spontanei locali del Triveneto, presentano in anteprima il dossier che sarà recapitato alla sede Unesco di Parigi.

Il documento, suddiviso in 9 capitoli, «ripercorre la storia del successo di Siviglia del 26 giugno 2009 iniziata da Mountain Wilderness, Legambiente e SOS Dolomites nel 1993 a Cortina e poi coltivata con un rigoroso impegno durato 26 anni: un impegno di proposta e critica teso alla conservazione di uno dei più importanti siti naturalistici e paesaggistici del mondo. Dopo anni di tentativi falliti di interlocuzione con la Fondazione, le Associazioni, loro malgrado, hanno deciso di presentare un dossier dettagliato degli impegni non rispettati direttamente alla Sede Centrale di Parigi, Nella conferenza stampa le associazioni firmatarie illustreranno gli obiettivi condivisi della Fondazione, la preoccupante assenza di iniziativa realizzativa, le diffuse incoerenze fra quanto scritto nell’atto programmatico di gestione e le scelte politiche attuate nei territori».

Per gli ambientalisti «Aree sciabili, recupero dei paesaggi, gestione della mobilità e degli accessi in zone delicate (passi dolomitici, mobilità pubblica, ferrovie, accessi in zone fragili, parcheggi in quota), fauna selvatica, alpeggi e selvicoltura, manifestazioni turistiche e sportive aggressive, eliturismo sono tutti temi divenuti un miraggio da libro dei sogni. La Fondazione - scrivono - sembra investa in un unico settore: la promozione di manifestazioni che abbiano un immediato ritorno di promozione turistica evitando di affrontare la complessità di quanto Unesco ha richiesto fin dall’accettazione della candidatura nel 2009 e ha poi ribadito nel dettaglio con la visita commissariale del 2011».

Le Associazioni unite chiedono alla Fondazione Dolomiti Unesco (presidente di turno è il trentino Mario Tonina, assessore provinciale all’ambiente) e ai soci fondatori, Regioni e Province autonome, di riprendere le fila del progetto cominciando fin da subito a rendere esigibile quanto sottoscritto nel piano di gestione, rispettandone la tempistica e mantenendo coerenza con la conservazione dei beni nelle scelte dello sviluppo dei diversi territori.

La scelta della sede della conferenza stampa a Venezia conferma il lavoro svolto dalla associazione nel tentativo di tenere uniti questi due straordinari patrimoni Unesco: «Venezia monumento culturale e le Dolomiti monumento naturale. Due realtà estremamente fragili, due realtà che non ricevono dalle istituzioni, nazionali e locali, le dovute attenzioni tese alla conservazione di questi straordinari patrimoni».

Alla Conferenza stampa saranno presenti i dirigenti nazionali delle Associazioni che hanno sottoscritto il documento, il Presidente onorario di Mountain Wilderness Internazional Carlo Alberto Pinelli, la Vicepresidente di Mountain Wilderness Internazional Grabiella Vanzan, il Presidente onorario di Mountain Wilderness Italia Luigi Casanova, il presidente di Mountain Wilderness Italia Franco Tessadri, altri dirigenti nazionali accompagnati dai rappresentanti dei comitati locali che hanno contribuito al percorso partecipativo di costruzione del Piano di gestione della Fondazione.

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