Boom di turisti per le bancarelle dei Mercatini Presi d'assalto gli stand gastronomici

di Luigi Oss Papot

Spunta il sole, aumenta di qualche grado la temperatura, ed i mercatini di Trento fanno subito il boom: ieri, primo fine settimana dopo apertura sotto l’acqua del 23 novembre, piazza Fiera e piazza Cesare Battisti sono state letteralmente prese d’assalto per tutta la giornata. Così come oggi, anche se, come confidano alcuni rivenditori, già da venerdì pomeriggio si è iniziato ad «assaporare» che in questi giorni sarebbe andato tutto per il meglio.

Se la pioggia, la settimana scorsa, non aveva scoraggiato i primi turisti ed i più affezionati ai mercatini di Natale, in questi giorni l’incremento delle presenze si è fatto notevole: ieri pomeriggio la corsia centrale di piazza Fiera, per tradizione dedicata alla gastronomia, era praticamente un tappeto di persone, un muro invalicabile perché, ovviamente, è qui che il serpentone umano rallenta di più o si ferma per assaggiare le specialità tipiche o per bere l’immancabile brulè.
Ad andare per la maggiore è appunto la gastronomia. Si deve spingere come giocatori di rugby nelle mischie per arrivare al bancone della casetta del rifugio Crucolo di Scurelle, in piazza Fiera, dove parampampoli, panini e prodotti marchiati dal rifugio vanno a ruba. Ieri grandi forme di formaggio campeggiavano all’ingresso dell’area riservata agli stand gastronomici e una continua folla di curiosi assaggiava e, ovviamente, acquistava queste leccornie. «C’è tantissima gente -raccontano qui- e molti, direi la maggior parte, sono da fuori regione. Già ieri (venerdì, ndr) si vedeva che stava aumentando l’afflusso, ora complice il bel tempo c’è davvero il tutto esaurito».

Che i turisti cerchino soprattutto i prodotti tipici locali lo confermano anche i due ragazzi che, nella casetta del salumificio dei Fratelli Corrà di Smarano, continuano ad affettare speck e salumi, come la mortandela: «La clientela dei mercatini -spiegano- viene qui alla ricerca dei prodotti locali, ed è molto attenta a quello che acquista perché vuole prodotti sani, casalinghi, realizzati con materie prime del territorio. Le domande che ci pongono sono proprio riferite a queste cose». La soddisfazione è, in ogni caso, davvero ottima: «Soprattutto nel pomeriggio -concludono i ragazzi- è un crescendo continuo, quando si vede che arrivano autobus e treni carichi di gente».
L’altra metà del mercatino di Natale di Trento è in piazza Cesare Battisti, dove il minor numero di casette porta, ovviamente, anche meno afflusso di persone ma in ogni caso sempre da soddisfare appieno i rivenditori delle casette qui sistemate.

Come quella dei Fratelli Rizzoli di Bolzano, rivendita di cappelli e prodotti di lana cotta o feltro dalla storia centenaria e che, nelle passate edizioni del mercatino, era in piazza Fiera: «Il cambio di disposizione non ci ha penalizzato granché -spiega la gentile signora dietro il bancone- anche perché forse siamo l’unica casetta che vende prodotti di questo tipo».

Anche in piazza Battisti sono presenti varie casette che propongono gastronomia che, sull’onda del successo della vicina piazza Fiera, sono comunque sempre affollate. Un’interessante lettura la danno i ragazzi dentro la casetta del rifugio Maranza: «Piazza Battisti è molto ben segnalata -ci spiegano- e la gente qui non manca, ma la differenza fra l’affollamento di questa piazza con le presenze di piazza Fiera è notevole anche perché comunque, nell’immaginario di tutti, si collega il mercatino di Trento con piazza Fiera, dove le casette sono di più e la scenografia fa la sua parte. Chi viene in piazza Battisti comunque è contento perché la ressa è minore, la qualità uguale e si trova bene allo stesso modo, facendo ritornare le persone».

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