Wirun, domenica si corre contro la violenza sulle donne: un boom di iscrizioni

Già 600 iscritti e iscritte, il doppio dell’anno scorso, con numeri in ulteriore crescita visto che ci si può iscrivere, oltre che on-line e negli esercizi aderenti, anche al WIRun Point in via della Costituzione 36 a Le Albere. È già un successo di partecipazione, ma la quinta edizione della Women in Run Trento, corsa non competitiva di 5 km che si svolgerà per le vie del centro domenica 24 novembre, con partenza alle 10 da piazza delle Donne lavoratrici, al Parco delle Albere, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, lo è prima di tutto per la capacità dell’associazione sportiva guidata da Laura Salvetti di essere diventata punto di riferimento territoriale nell’azione di sensibilizzazione, prevenzione e contrasto alla violenza di genere.

La Wir ha infatti creato nel tempo una rete di sostegno tra chi, singoli e istituzioni, ha condiviso lo spirito e l’obiettivo solidale dell’iniziativa di devolvere il ricavato al Fondo «La violenza non è un destino» che finanzia bisogni concreti necessari ad iniziare un percorso individuale di uscita dalla violenza ed è gestito da Fondazione Famiglia Materna e da Punto d’Approdo.

«La violenza sulle donne è un fenomeno che riguarda tutta la comunità e ognuno può fare qualcosa per farle sentire credute e aiutarle a trovare il coraggio di chiedere aiuto - ha detto la presidentessa della Fondazione, Anna Michelini, presentando la manifestazione -. La scorsa edizione sono stati raccolti 15 mila euro e li abbiamo utilizzati per rispondere a undici richieste tra le quali il cambio di due serrature della porta di casa, spese scolastiche e di trasporto di figli a scuola, il pagamento di lezioni per prendere la patente e di bollette e la caparra per l’affitto di due appartamenti dove poter ricominciare una nuova vita».

Alla partenza ci saranno donne ospitate nelle strutture di accoglienza, e la corsa avrà come runner speciali Loredana e Massimo Baroni e il «Progetto Alba Chiara». «Dall’introduzione del Codice Rosso, ci sono state 91 denunce, il doppio dell’anno scorso, e le donne sono il target più colpito dai discorsi d’odio online», ha commentato Barbara Poggio, prorettrice alle Politiche di equità e diversità.

L’Ateneo propone un incontro in collaborazione con Libera su «Donne e violenza nel contesto mafioso. La storia di Lea Garofalo», mercoledì 27 novembre, alle 16, nella sala conferenze della Facoltà di Giurisprudenza, con Emanuele Corn, ricercatore dell’Università di Trento e l’avvocata Enza Rando, presidente dell’Ufficio Legale di Libera contro le Mafie. Paola Taufer, neo-presidentessa della Commissione provinciale pari opportunità tra donna e uomo invita, venerdì 22 novembre, al forum «Riuniamo le forze, non i pezzi» (14.15-18.30, Castello del Buonconsiglio), e sabato 23 al seminario «Curare senza paura» (8.45-13, sala conferenze Caritro, via Calepina 1).

L’iscrizione costa 12 euro e dà diritto al pacco gara. Gli under 18 possono iscriversi gratuitamente.

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