Gli avvocati inguaiano i Comuni: sindaci in allarme La Corte dei Conti controlla gli incarichi

di Francesco Terreri

In caso di controversia giudiziaria, le amministrazioni comunali possono avvalersi di un avvocato a scelta o debbono ricorrere obbligatoriamente al patrocinio, gratuito, dell’Avvocatura dello Stato?

La questione, apparentemente tecnica, è già costata quasi 6.000 euro alla giunta comunale di Nago Torbole, condannata per danno erariale dalla Corte dei Conti per aver scelto un avvocato esterno. E preoccupa tanti altri sindaci trentini, dopo che il procuratore regionale della Corte dei Conti Marcovalerio Pozzato in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario aveva sottolineato che «in base a riconosciute esigenze di razionalizzazione della spesa pubblica, la possibilità di avvalersi dell’Avvocatura dello Stato dovrebbe trovare generale attuazione» e dopo che la magistratura contabile ha avviato i controlli presso i municipi. Qualche amministratore si è anche coperto con l’assicurazione rispetto a un rischio del genere.

«È una questione complessa e controversa - ammette Paride Gianmoena, presidente del Consorzio dei Comuni - Se ne parlerà in un convegno in Provincia venerdì prossimo». Il convegno è dedicato, appunto, al diritto di difesa delle pubbliche amministrazioni della Provincia Autonoma di Trento e lo definisce «una questione aperta». Secondo Gianmoena «le amministrazioni pubbliche quando possono svolgere funzioni al loro interno lo fanno. C’è una cultura dell’utilizzo delle nostre strutture quando è possibile».

Ma c’è un altro problema, rimarca Gianmoena, e cioè «se la struttura dell’Avvocatura dello Stato sia in grado di garantire il supporto a tutti gli enti locali. Che sia in grado di svolgere questa funzione è una questione aperta. Dobbiamo trovare un equilibrio tra l’uso di risorse pubbliche e la garanzia della difesa dell’ente locale».

La sentenza della sezione regionale della Corte dei Conti sul caso di Nago Torbole è dello scorso 26 luglio e riguarda problemi di fognature e mappe catastali (l’Adige del 9 agosto in Basso Sarca e Ledro). Ma tra i danni accollati a ben due giunte comunali, la magistratura contabile ha inserito anche il conferimento dell’incarico difensivo ad un professionista esterno «così gravando l’Amministrazione di appartenenza di una spesa che poteva essere evitata». Nel caso specifico, la spesa per l’avvocato era stata di 5.893,59 euro. Per la Corte dei Conti, invece, occorreva avvalersi del patrocinio gratuito dell’Avvocatura dello Stato «come consentito dalle norme di attuazione dello Statuto speciale del Trentino Alto Adige».

La norma in questione dice che la Regione, le Province, i Comuni e gli altri enti locali «possono avvalersi del patrocinio legale dell’Avvocatura dello Stato». Secondo il parere legale sollecitato dall’Ordine degli Avvocati di Trento e firmato dai giuristi Aldo Sandulli e Benedetto Cimino di Roma, la facoltà di avvalersi del patrocinio erariale è «una scelta connotata dalla più ampia discrezionalità dell’ente interessato».
La magistratura contabile è di avviso opposto. Il procuratore Pozzato ha messo nel mirino «l’elevato peso delle parcelle pagate dagli enti locali agli avvocati del libero Foro, nella palese carenza o insufficienza di motivazioni adeguate a giustificare il mancato utilizzo dell’Avvocatura dello Stato». Da qui sono partiti i controlli.

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