Forbici nell'occhio dopo la lite Condannato ad un anno

Tutto era nato da una banale discussione, peraltro con un’altra persona ed era finito nel peggiore del modi: un colpo all’occhio inferto con le forbici. La drammatica vicenda era successa in campagna e le conseguenze erano state terribili: la perdita della vista all’occhio sinistro. L’autore dell’aggressione, un albanese di 38 anni, è stato condannato ad un anno di reclusione. Il giudice Giuseppe Serao ha inoltre riconosciuto al ferito, costituitosi parte civile con l’avvocato Gabrio Stenico, una provvisionale di 50mila euro, demandando il resto -la richiesta di danni era di 250mila euro - alla liquidazione in separata sede civile.
 
La vicenda risale all’ottobre del 2017. L’imputato e la vittima - anche lui albanese, di 46 anni - si conoscevano.
Entrambi provengono dall’Albania e lavoravano insieme presso un’azienda agricola di Mezzocorona. Anche il giorno in cui sono avvenuti i fatti i due stavano lavorando insieme in campagna.

E proprio durante una banale discussione si sarebbe consumata l’aggressione. Pare che ad innescare l’incredibile reazione del 38enne sia stato un battibecco tra la vittima ed un altro operaio. Forse un rimprovero o una divergenza su come affrontare un determinato lavoro. Dunque, la brutale violenza, non sarebbe stata nemmeno scaturita da una lite diretta tra vittima e imputato. Ma il 38enne potrebbe avere covato rancore nei confronti del connazionale perché - al suo arrivo in azienda - questi aveva messo in guardia il datore di lavoro proprio da possibili guai legati ai comportamenti dell’imputato. Sta di fatto che - per l’accusa - l’albanese che in quel momento aveva in mano le forbici, avrebbe aggredito la vittima, colpendola all’occhio sinistro.

Un colpo - come si può facilmente immaginare - che ha avuto conseguenze devastanti sul viso dell’operaio albanese. La parte offesa, infatti, nonostante le cure, ha perso del tutto l’uso dell’occhio sinistro. Una situazione che, alle gravi ricadute sul piano fisico e psicologico, ha comportato anche conseguenze pesanti sul piano lavorativo, visto che l’uomo - padre di famiglia - non è più in grado di svolgere il lavoro di operaio agricolo come faceva prima. L’imputato, per parte sua, assistito dall’avvocato Antonio Caimi, ha sempre negato di avere colpito deliberatamente la vittima, parlando di un incidente. Una tesi che non ha convinto il giudice.

«È stata riconosciuta la storicità dei fatti raccontata dalla vittima», evidenzia l’avvocato Stenico. Da qui la condanna ad un anno. Ora si dovranno attendere le motivazioni, ma nel calcolo della pena potrebbe avere giocato a favore dell’imputato il fatto di avere versato 1000 euro alla vittima. Una somma che per la parte offesa risulta però offensiva, soprattutto in assenza di un reale pentimento dell’imputato.  Per questo non è escluso che chieda al pm di valutare un appello rispetto al riconoscimento delle attenuanti generiche.

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