Molestie alla collega, bidello ai domiciliari E' accusato di stalking e atti sessuali Gli episodi in un istituto tecnico di valle

È finito agli arresti domiciliari perché ha ripetutamente infastidito a parole e con atti sessuali una collega. L’uomo è bidello di professione e le molestie si sono svolte - come ha denunciato la vittima - all’interno dell’edificio scolastico presso il quale entrambi lavoravano.

I fatti contenuti nella denuncia che la vittima ha presentato ai carabinieri ad inizio settembre sarebbero avvenuti in un istituto tecnico superiore di una valle trentina.

La donna, assunta a tempo determinato come assistente di laboratorio, aveva l’ufficio proprio accanto alla bidelleria. Naturale, dunque, che gli incontri fra lei e l’uomo fossero ripetuti. Nel bidello forse era scoccata una scintilla, al punto da proporre alla donna di instaurare un rapporto meno formale, magari di uscire qualche volta insieme. Tanti erano anche gli apprezzamenti sul fisico, conditi da battute un po’ spinte o comunque del tutto fuori luogo in un ambiente di lavoro. Una situazione a dir poco fastidiosa per la donna che, per evitare in ogni maniera di attirare lo sguardo del bidello, aveva pure deciso di cambiare il modo di vestire.

I primi tentativi di approccio da parte dell’uomo risalgono a due anni fa e nel corso dell’anno scolastico successivo (2018/2019) l’atteggiamento non mutò, anzi: la donna ha raccontato ai carabinieri dell’insistenza con cui il bidello le proponeva esplicitamente di appartarsi. In un’occasione le aveva anche chiesto di poterle toccare le gambe.

Ma l’episodio che ha spinto la donna a rivolgersi ai carabinieri è accaduto ad inizio dell’agosto scorso. L’uomo, approfittando di un momento in cui si trovava solo con l’impiegata, si sarebbe appoggiato a lei e le avrebbe messo le mani sotto la gonna.

La donna era riuscita a divincolarsi e a scappare. Dopo qualche giorno si è rivolta alla scuola per segnalare l’accaduto e ai carabinieri per denunciare l’uomo e raccontare tutto ciò che avrebbe subìto in due anni e che aveva taciuto per vergogna e per paura.

Per gli investigatori la vicenda di molestie e atti persecutori avvenuta nell’istituto tecnico si inquadra nel “Codice rosso”, la nuova norma che garantisce una “corsia preferenziale” per le vittime di violenza domestica e di genere. Ma anche per le vittime di ogni altra forma di sopruso che può avvenire in ambito familiare o lavorativo.

Da fine settembre il bidello è agli arresti domiciliari. Il Dipartimento dell’istruzione della Provincia - che aveva avviato un’istruttoria non appena ricevuta la segnalazione della donna e contestato al bidello l’addebito sotto il profilo disciplinare - lo ha sospeso dal servizio.
Anche la donna non lavora più nello stesso istituto: il contratto a tempo determinato è scaduto a fine agosto.

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