Da oggi "Fà la cosa giusta" la fiera eco e sostenibile (e vi metteranno in cella)

di Marica Viganò

Un muro fatto con le scatole delle scarpe per parlare dei migranti e una cella del carcere ricostruita nei padiglioni di Trento Expo per capire cosa significhi “essere dentro”. La quindicesima edizione di “Fa’ la cosa giusta - Fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili”, da oggi a domenica, dedicherà uno spazio speciale all’economia carceraria e a 150 studenti che racconteranno i progetti portati avanti nelle scuole. E poi largo ai 230 espositori provenienti per il 70% da fuori provincia, con numerose proposte: dall’agricoltura biologica ai prodotti ecocompatibili per la casa e la persona, dal risparmio energetico al turismo dolce, dalle energie alternative alla mobilità sostenibile. La formula è ormai collaudata e riesce a portare a Trento una media di 10mila visitatori per edizione. «Fa’ la cosa giusta è un contenitore di realtà diverse attorno alle quali parlare e confrontarsi» evidenzia Dario Pedrotti dell’associazione Trentino Arcobaleno, referente della manifestazione. Lo slogan “Il futuro è di chi lo fa” ricorda che «sono i consumatori i primi a poter indirizzare l’economia», come sottolineano gli organizzatori.

Se lo spazio alle associazioni che interagiscono con le carceri italiane c’è sempre stato, quest’anno si è voluto fare di più nell’ottica di un legame che deve andare solidificandosi tra chi è dentro e tutto ciò che sta fuori. Sette stand, allestiti da altrettante cooperative che producono in carcere o impiegano persone ex detenute, proporrano oggetti artigianali di Lecce, dolci siciliani, biscotti di Verbania, birra prodotta a Rebibbia e il caffè napoletano della casa circondariale femminile di Pozzuoli. «Sarà anche un’occasione per promuovere l’attività dei detenuti e per sensibilizzare gli imprenditori locali» sottolinea Amedeo Savoia, responsabile del progetto. Perché il lavoro dei detenuti - come si discuterà alla tavola rotonda di domani pomeriggio - conviene a tutti.
Originale e di grande impatto è l’iniziativa “Cella in piazza” dell’associazione La Fraternità di Verona, che porterà a “Fa’ la cosa giusta” una riproduzione fedele di una cella del carcere Montorio di Verona: si potrà entrare ed ascoltare dalle voci narranti le storie dei detenuti. Sabato, dalle 15.30 alle 18.30, nell’ambito della Biblioteca Vivente “Narrazioni oltre le mura del carcere”, i visitatori potranno conversare con un “libro umano” ossia con detenuti o ex detenuti, familiari oppure operatori del carcere.
Lo spazio dedicato alle scuole sarà al piano seminterrato, dove verranno esposti i lavori realizzati lo scorso anno scolastico sul tema della sostenibilità, con cartelloni, installazioni artistiche, video e presentazioni in power point. «Le ventuno scuole che partecipano alla fiera avranno ognuna un’ora a disposizione per presentare il proprio lavoro - evidenzia Paulo Lima dell’associazione Viração&Jangada - Saranno coinvolti 150 studenti assieme agli insegnanti e alle famiglie». Sempre i giovani sono i protagonisti dell’installazione “Nei piedi dell’altro”: un muro “parlante” sui cambiamenti climatici e le migrazioni umane, realizzato dai ragazzi con scatole di scarpe e scatoloni, con le storie di chi è costretto a lasciare la propria terra alla ricerca di un futuro migliore.
Non mancherà il tema della mobilità sostenibile con l’esperienza di “Kids go green”, gioco didattico alla scoperta delle città europee che hanno scommesso sugli spostamenti “eco”: tutti sono invitati a contribuire con i loro chilometri (percorsi a piedi, in bici o con mezzi pubblici) al percorso virtuale. “Fa’ la cosa giusta” apre oggi alle 14.30 con chiusura alle 18.30, sabato e domenica con orario 9-19.

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