Dall'inizio dell'anno 11 morti sul lavoro: il doppio del 2018

di Francesco Terreri

Dai dati forniti dall'Osservatorio sugli infortuni sul lavoro e le malattie professionali dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari emerge che quest'anno, alla data del 10 ottobre, ci sono stati 11 infortuni mortali in Trentino, 5 in più rispetto a tutto il 2018.

Le vittime registrate dall'Azienda sanitaria sono quindi ancora di più di quanto rilevato dall'Inail in base alle denunce - 7 morti sul lavoro da gennaio e agosto nell'ambito di 5.323 incidenti - e da quanto raccolto dall'Anmil, l'Associazione lavoratori mutilati e invalidi del lavoro, che racconta di 8 vite interrotte sul posto di lavoro a tutto settembre.

L'allarme è stato rilanciato l'altro giorno alla riunione del Comitato provinciale di coordinamento in materia di salute e sicurezza sul lavoro, a cui hanno partecipato il presidente della Provincia Maurizio Fugatti e gli assessori Achille Spinelli e Stefania Segnana .

Particolare attenzione viene posta al settore dei lavori forestali, oggi ancora molto importanti a un anno dalla tempesta Vaia e nel prossimo futuro si prevede ancora rilevanti. Con l'aumentare dei lavoratori, è stato evidenziato, aumentano anche i rischi potenziali, per questo è particolarmente importante che gli addetti ai lavori forestali siano formati e consapevoli di operare in un contesto particolare. Per affrontare il tema della sicurezza di chi lavora nei boschi è necessario il monitoraggio del numero e della dislocazione delle attività in corso.

«Vogliamo arginare il fenomeno degli incidenti sul lavoro puntando soprattutto sulla prevenzione e sull'informazione, senza che questo significhi rinunciare all'azione di controllo» ha detto l'assessore Segnana. «L'Ente bilaterale trentino agricolo, di recente costituzione - ha aggiunto il suo collega Spinelli - potrà fare anche formazione, dando un contributo rilevante in materia di prevenzione».

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