Assegno unico, slitta ancora l'avvio delle domande e i sindacati attaccano

Vi ricordate l'assessora Segnana che sminuiva i ritardi nella partenza del sistema informatico per l'assegno unico provinciale? Di fronte all'allarme dei sindacati Cgil, Cisl e Uil  e delle Acli parlava di «poche settimane di ritardo» e annunciava che a breve sarebbe stato tutto risolto. Con la capogruppo leghista in Provincia, Mara Dalzocchio, che aveva parlato di "eccessivo allarmismo" dei sindacati.

E invece, arrivati a metà ottobre, ecco la nuova denuncia di Cgil, Cisl e Uil del Trentino: quarantamila famiglie trentine dovranno fare i conti con un nuovo rinvio per la presentazione delle domande di assegno unico. Manca ancora una comunicazione ufficiale da parte della Provincia, ma sembra ormai certo che non si potrà fare domanda prima del 4 novembre e non il 28 ottobre come stabilito (la prima scadenza era il 14 settembre).

E’ il secondo rinvio per questa campagna: le domande dovevano essere presentate prima a partire dal 14 ottobre, già con un mese ritardo rispetto al regolamento provinciale. Poi, si era scelta la data del 28 ottobre, per arrivare ora al 4 novembre. Ancora una volta, dunque, i patronati sono costretti a posticipare gli appuntamenti già fissati con circa di 8mila utenti. “Come stanno dimostrando i fatti i nostri non erano inutili allarmismi – scrivono i segretari generali delle tre Confederazioni,  Franco Ianeselli, Lorenzo Pomini e Walter Alotti e il presidente della Acli trentine Luca Oliver -. Non mettiamo in dubbio che possano esserci dei problemi organizzativi, ma vanno affrontati con tempestività e soprattutto dando certezze ai cittadini e a chi opera su questi servizi come i patronati e che quotidianamente si confronta con le aspettative delle famiglie. Sottovalutare questo aspetto è grave e non rispettoso”.
Con il nuovo slittamento - concludono -  ci sono pochi dubbi che arriverà in ritardo anche l’erogazione del sostegno economico: difficilmente le famiglie potranno contare sul contributo a partire da gennaio, ma dovranno aspettare i mesi successivi con non pochi disagi per chi di quei contributi ha bisogno.


L'ARTICOLO DEL 20 SETTEMBRE

La Provincia: «Solo due settimane di ritardo»

Un mese fa replicava la Provincia con un comunicato dell’Ufficio Stampa. Per l’assegno unico - afferma la giunta provinciale a nome dell'assessore Segnana - «ci sarà un posticipo di circa due settimane dell’inizio della raccolta delle domande, prevista per il 15 ottobre».

«Le importanti novità introdotte in estate con la manovra di assestamento provinciale che hanno ampliato e rafforzato il sostegno pubblico alle famiglie con figli, - dice una nota - hanno comportato la modifica della normativa attuativa che regolamenta l’assegno unico. Modifiche che necessitano dell’approvazione del Consiglio delle autonomie, della competente commissione legislativa del Consiglio provinciale ed il conseguente adeguamento degli strumenti informatici».

«Certamente c’è un ritardo sulle procedure, per il quale l’amministrazione provinciale si scusa, ma questo a fronte di un aumentato sostegno al reddito delle famiglie trentine», conclude la nota. 


Ianeselli: ritardo di un oltre un mese

Alle dichiarazioni di Segnana sui "pochi giorni" di ritardo, ha replicato ieri il segretario della Cgil, Franco Ianeselli, pubblicando la delibera che apriva i bandi: "La Provincia scriveva che le domande sarebbero state accettate dal 15 settembre. Altro che pochi giorni di ritardo, è slittato tutto di un mese e mezzo".


La leghista Dalzocchio: «eccessivo allarmismo»

«Vedo un eccessivo allarmismo da parte dei sindacati in merito alla questione dei ritardi per l’assegno unico. Sarebbe infatti utile riportare le cose per come stanno, ovvero che con l’assestamento di bilancio - che ha subito un iter lungo a causa della solita sinistra troppo interessata a tutelare solo i propri interessi - è stato ampliato e rafforzato da parte della maggioranza il sostegno pubblico alle famiglie con figli. Ciò ha comportato la modifica della normativa attuativa che regolamenta l’assegno unico. Modifiche che necessitano di tutta una serie di approvazioni di rito.
Inoltre il ritardo non è di mesi, ma - come anche ricordato dall’ufficio stampa della Provincia Autonoma di Trento - di circa due settimane. Quindi semplicemente un ritardo che porterà maggiore sostegno al reddito a tante famiglie trentine che per la prima volta possono essere orgogliose di essere tali» è la dichiarazione dal Capogruppo della Lega Salvini Trentino, Mara Dalzocchio

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