La Corte dei Conti vuol vedere tutte le spese della direttrice dell'Apt di Trento, Elda Verones

Guardia di Finanza nella sede dell’Apt di Trento, nei giorni scorsi. Ma anche in quelli della Provincia e del Comune. Al centro dell’attività delle Fiamme gialle sembra esserci la ricerca di giustificativi per le spese effettuate, pare, dalla direttrice Elda Verones (foto), almeno per quanto riguarda la visita fatta all’Azienda di promozione turistica.
Va detto che, in questa fase, si tratta solo di una mera acquisizione di documenti, effettuata sulla base delle indicazioni della Procura regionale della Corte dei conti. Sul fronte delle spese della direttrice, ovviamente, per ora la situazione è quella di una lente che si è accesa, ma tutto potrebbe anche finire in archiviazione. Occorre attendere le verifiche che saranno compiute dalla Finanza.
La visita della Finanza è arrivata come uno shock sul consiglio di amministrazione dell’Apt. I vertici dell’Azienda per la promozione turistica di Trento, Bondone e Valle dei Laghi, infatti, hanno dato la massima collaborazione alla Finanza in attesa di spiegare tutto ai rappresentanti degli azionisti e del Comune che siedono nel consiglio di amministrazione in una seduta urgente prevista per domani.
In quell’occasione, probabilmente, si dovrà analizzare la questione su cui si è concentrata l’attenzione della Guardia di Finanza, sapendo che si tratta, per ora, solo di una richiesta di documentazione e di giustificativi di spesa, e che nessuno è stato condannato o è colpevole di alcunché per ora.
Non si tratta della prima tempesta mediatica che si abbatte sull’Azienda di promozione turistica di Trento, Bondone e Valle dei Laghi. Nelle scorse settimane ad attivarsi per chiedere che ci fosse maggiore trasparenza nei bilanci dell’Apt era stato ad esempio il consigliere comunale del Patt, Dario Maestranzi. Nel suo j’accuse Maestranzi, già nella scorsa primavera, aveva chiesto un intervento sul numero dei consiglieri, messo sotto la lente il fatto che la direttrice era in carica senza una selezione da oltre 10 anni e aveva chiesto di evidenziare con forza come fossero stati gestiti «l’azienda Apt Trento Monte Bondone Valle Laghi, l’Associazione Charly Gaul e i fondi pubblici di cui hanno goduto negli ultimi 10 anni».
Ma la questione delle Apt nel complesso è sotto la lente anche per la loro natura pubblica e privata, con una difficoltà di interpretazione nella applicazione di norme pubbliche rispetto alla spesa di risorse che sono in parte di derivazione pubblica e in parte privata. E la visita in Provincia e in Comune potrebbe indicare la volontà da parte dei magistrati contabili di comprendere se siano state rispettate tutte le norme di trasparenza nella gestione di risorse in parte pubbliche.
Sul tavolo della giunta provinciale c’è, da tempo, la verifica della modalità migliore per riuscire a ridurre il rischio di commettere, seppure in buona fede, delle irregolarità nella ricerca di servizi per le Apt, che in alcuni casi potrebbero non rispettare l’iter più corretto per un ente che gode di finanziamenti pubblici e deve seguire quindi le regole di trasparenza e pubblicità nel momento in cui ha bisogno di un servizio che non ha al proprio interno e che, quindi, deve reperire sul mercato.

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