Danno erariale per il concorso annullato Luisa Zappini paga alla Provincia 9.917 euro

Luisa Zappini paga e chiude il primo procedimento avviato nei suoi confronti dalla Corte dei conti. L’ex dirigente, grazie ad un bonifico in favore della Provincia di 9.917 euro, si libera dalla contestazione di  danno erariale in relazione al concorso - poi naufragato -  per la copertura di un posto a tempo determinato della nuova Centrale unica di emergenza (Cue).

La procura regionale della Corte dei conti aveva citato in giudizio l’ex dirigente chiedendo che venisse condannata a pagare 19.834 euro in favore della Provincia. L’ipotesi di danno riguardava le spese sostenute da piazza Dante per svolgere il concorso (3.634 euro per danno emergente), ma anche il costo in termini di risorse umane impiegate per seguire la procedura (16.200 euro per danno da disservizio), che - questo almeno sosteneva l’accusa - venne annullata perché l’ex dirigente, benché in conflitto di interessi (il primo e il secondo classificato erano ricercatori presso il Centro di ricerca Eledia, che collaborava in modo sistematico con la Cue), venne meno al suo dovere di astensione.

Un’accusa sulla quale la difesa, sostenuta dall’avvocato Nicola Stolfi, ha da subito dato battaglia, sostenendo che i rapporti scientifici sono altra cosa rispetto al conflitto di interessi e che Luisa Zappini aveva sempre agito per il bene del servizio pubblico, senza alcun favoritismo.

Alla fine la difesa  ha preferito procedere con rito abbreviato, una procedura simile al patteggiamento che consente di definire il procedimento pagando una somma concordata con la procura, in questo caso  9.917 euro. La difesa chiude così la partita sul terreno contabile  con una risarcimento ridotto grazie anche all’esclusione del dolo con il riconoscimento della sola colpa grave. Un risultato che - benché non ci siano automatismi - la difesa potrebbe far pesare anche nel procedimento penale avviato per gli stessi fatti (siamo in udienza preliminare): l’accusa di abuso d’ufficio infatti cadrebbe qualora il dolo venisse meno anche sul terreno penale.

Il concorso indetto dalla giunta provinciale il 16 dicembre 2016 venne annullato in seguito ad alcune anomalie.
Al termine delle verifiche era stata la Provincia ad annullare il bando in autotutela, ritenendo che sussistesse un conflitto di interessi, che avrebbe dovuto indurre  Zappini, presidente della commissione, ad astenersi. Secondo l’accusa di fatto i contenuti del bando andavano a vantaggio del primo e del secondo classificato, entrambi ricercatori presso il Centro di ricerca Eledia, che collaborava in modo sistematico con la Cue.

La procura regionale della Corte dei conti, investita del caso in seguito ad una segnalazione venuta dalla Provincia stessa, aveva censurato la condotta di Luisa Zappini definendola «gravemente colposa ed inescusabile, in violazione delle norme costituzionali da cui scaturiscono i principi di efficacia, trasparenza ed economicità». Colpa grave dunque, ma senza dolo.

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