Nelle mense delle scuole c'è anche il menu vegano: la novità in Vallagarina

di Luisa Pizzini

Se la scuola cerca di stare al passo con i tempi, la mensa non può essere da meno. Da quest’anno in Vallagarina gli alunni che usufruiscono del servizio gestito dalla Comunità in collaborazione con “Risto3” potranno scegliere tra il menù “classico” e quello vegetariano o addirittura vegano. O meglio, saranno i genitori a farne eventualmente richiesta, ma la Comunità della Vallagarina ha deciso di inserirlo in modo strutturale nelle proposte che vengono elaborate con una nutrizionista.
Fino ad ora chi, per scelta religiosa o legata a qualche patologia, chiedeva di non mangiare per esempio la carne veniva accontentato con un’alternativa. Ora invece potrà contare su un menù alternativo, ma sempre pensato con una nutrizionista in modo tale che sia completo.
«L’idea è nata da un’esigenza delle famiglie» spiegava ieri durante la presentazione del servizio all’interno della mensa delle scuole di Villa Lagarina <+nero>Erica Zandonai<+testo>, vice presidente della Comunità. «Abbiamo pensato di strutturarla in un menù bilanciato come facciamo per quello “classico” che viene fornito sotto forma di calendario a tutte le famiglie. Quello vegetariano e vegano si può invece scaricare dal sito della Comunità della Vallagarina. È importante sottolineare però che è stato realizzato con gli stessi ingredienti dell’altro, privilegiando in modo particolare le verdure ed i legumi».
L’anno scorso sono stati 600 i certificati medici inoltrati alla scuola per celiachia, diabete o allergie alimentari. A questi si aggiungono le richieste legate a scelte etiche o religiose. In una scuola di Rovereto erano più di cento gli studenti che hanno chiesto di non mangiare carne.
Un altro elemento di rilievo nei menù che vengono serviti nelle 30 scuole lagarine (4 sono quelle senza cucina interna: Sabbionara, Nogaredo, Lizzana sede e succursale) è il fatto che il 40 per cento dei prodotti utilizzati segue la filiera del biologico e si cerca sempre più di scegliere e valorizzare prodotti locali a chilometro zero, che attualmente rappresentano il 20 per cento degli ingredienti.
A fronte di queste scelte oculate e del grande lavoro che sta dietro ogni singolo pasto servito a tavola nelle mense scolastiche (dalle elementari alle superiori) non manca qualche lamentela. Studenti e professori a volte sono costretti ad aspettare più del previsto, non tutti gradiscono le pietanze e soprattutto c’è chi sostiene che le dosi dovrebbero essere differenziate per i bimbi delle prime classi elementari rispetto ai ragazzi delle medie, ad esempio.
Polemiche a parte ieri il servizio mense della Comunità è stato presentato alle famiglie della prima elementare nel complesso di Villa Lagarina, alla presenza della dirigente <+nero>Manuela Borz <+testo>e della responsabile del servizio <+nero>Igea Boni<+testo>. È stata l’occasione anche per spiegare ai più piccoli ospiti della scuola ed alle loro famiglie l’importanza della frutta da mangiare a scuola nell’intervallo della mattina, altro progetto al quale ha aderito la scuola con l’obiettivo di educare le nuove generazioni ad un alimentazione sana e consapevole.

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