Gioco d'azzardo, "bruciati" 532 milioni E' enorme la cifra spesa in Trentino in un solo anno per tentare la fortuna

di Sergio Damiani

Nel 2018 per giocare d’azzardo in Trentino è stata “bruciata” una montagna di denaro.

Per inseguire una fortuna effimera a colpi di gratta e vinci, slot machines, scommesse sportive, schedine, video lotterie e altre diavolerie simili, sono stati spesi 532 milioni di euro. Per dare una dimensione a questa cifra basti pensare che l’importo è pari a circa un decimo del bilancio provinciale. Le aspettative di vincita sono rimaste in gran parte frustrate visto che le perdite - cioè la somma che si ricava sottraendo dalla spese per giocate le vincite pagate - hanno toccato per il solo Trentino 122 milioni di euro. È denaro prezioso per contenere la corsa del deficit statale, ma ottenuto dall’erario a prezzo di costi sociali altissimi: come un tossicodipendente, il giocatore patologico spesso finisce con rovinare sé stesso e tutta la sua famiglia.

Nella tabella pubblichiamo, per ogni comune, la cifra spesa nel 2018 per il gioco d’azzardo e la somma persa. I dati, aggiornati al 13 giugno 2019, sono tratti dal “Libro Blu” dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. A livello nazionale il volume di denaro giocato dagli italiani nel 2018 è aumentato del 5%, attestandosi sul valore di 106,8 miliardi di euro. Stabile è la spesa e in leggera crescita sono gli incassi erariali. Anche in Trentino Alto Adige le giocate sono in aumento: si passa da 1.206 milioni di euro nel 2017 a 1.234 milioni di euro nel 2018.

«Viene confermato - sintetizza il sito Avviso Pubblico - il trend degli ultimi anni, relativo alla crescita della raccolta online (il cosiddetto gioco a distanza), aumentata del 47% in due anni. Inoltre Il 45.5% del giocato si divide fra slot machines e VLT (VideoLottery). Il trend delle due tipologie di gioco è opposto: continua a diminuire la raccolta delle prime – anche per effetto della riduzione del numero di apparecchi sul territorio nazionale – mentre cresce il giocato delle seconde, che per la prima volta supera quello delle slot. Torna a crescere il Lotto ed aumenta la raccolta per i giochi a base sportiva».

Il Trentino non è immune dalla “febbre” del gioco d’azzardo che può diventare anche patologica. Basti pensare che nel solo comune di Trento in un anno per giocare d’azzardo sono stati spesi quasi 179 milioni di euro. Di questi quasi 10 milioni sono relativi a puntate al Lotto, 15 milioni sono stati spesi per lotterie istantanee, 2,2 milioni sono andati per inseguire il montepremi del Superenalotto, quasi 6 milioni sono stati spesi per i Bingo, circa 7 milioni sono andati per scommesse sportive a quota fissa a cui si aggiunge un altro milione di scommesse ippiche in agenzia. Anche se in lento declino, la parte del leone la fanno ancora le “Awp” cioè le slot machines: in un solo anno in città e dintorni hanno incassato 54 milioni di euro ed hanno distribuito vincite per 36 milioni di euro: quindi il bilancio per quasi tutti i giocatori è in profondo rosso.

A proposito di perdite, voce correlata ad ogni tipo di gioco d’azzardo: in tutti i comuni del Trentino le vincite sono state pareccho inferiori alle somme giocate. Non sorprende ovviamente perché nel gioco il banco - in questo caso lo Stato - alla fine vince sempre. Solo in tre comuni “fortunati” le vincite hanno superato le perdite: si tratta di Nave San Rocco, Bedollo e Carano.

A far lievitare le giocate è anche la presenza di turisti che sperano di incontrare in Trentino la dea bendata: così solo ad Arco nel 2018 sono stati spesi 29 milioni di euro di giocate, a Riva 33 milioni di euro, a Cavalee 13 milioni di euro, a Caldonazzo 6 milioni. A Rovereto le puntate hanno superato i 72 milioni di euro mentre a Pergine siamo oltre i 27 milioni. Impressionanti sono anche i dati relativi a Mezzolombaro con 8 milioni di euro e San Michele con 11 milioni.

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