Dai bambini agli anziani Erano in 500 ieri in sella per l'iniziativa Trento in bici

di Daniele Benfanti

Palloncini colorati, caschetti, pettorine, allegro scampanìo di campanelli. Nonostante la giornata grigia e fresca, Piedicastello si è svegliata tra l’allegria delle circa cinquecento bici che hanno preso parte alla seconda edizione di Trento in Bici, pedalata collettiva gratuita, di quasi 8 km, su itinerario pianeggiante, guidata in sicurezza dal personale della Polizia Locale.

Un’iniziativa promossa da Comune di Trento, Federazione italiana amici della biciletta, Apt e inserita nel programma delle iniziative della Trento Smart City Week e della Settimana europea della mobilità sostenibile. Ritrovo alle 9 e partenza a gruppi, poi, ogni mezz’ora, fino alle 11. Tantissime famiglie con bambini, pronte a godersi la città in bici con una sicurezza in più, quella data dalla presenza degli agenti di polizia locale in bici e degli incroci più pericolosi presidiati. Alle 9.30 in punto la partenza del primo gruppo dalla nuovissima piazza di Piedicastello, punto di partenza e arrivo della manifestazione: in testa, gli agenti della locale a bordo della loro bici elettrica e scorta in coda di una moto, sempre della polizia locale.

Con il gruppo delle 10, in sella, su bici «da nonno» con seggiolino posteriore, anche il sindaco, Alessandro Andreatta: «Mi fido dei miei agenti – ha detto sorridendo – e li seguirò lungo il tragitto prescelto». Il percorso prevedeva quattro punti-tappa per la timbratura. Da Piedicastello a San Martino (strada pedonalizzata di recente), Via Suffragio, Via San Pietro, Piazza Fiera, Corso 3 Novembre, Parco Langer, Via Lorenzoni, passaggio attraverso le due ali del cimitero, Parco Albere e ritorno a Piedicastello. «È stato mio figlio Andrea, di sette anni, a voler venire», confessa Natalia, residente di Piedicastello, origini moldave. Anche Miriam Turri abita a Piedicastello e partecipa con entusiasmo alla pedalata: «Ho 72 anni, ho venduto la macchina e vado in bici. Devo dire che c’è rispetto per noi ciclisti; forse per i miei capelli grigi? Comunque oggi approfitto della pedalata in compagnia per esplorare gli itinerari che potrei fare anche da sola».

Luigi Sangiorgi, presente con moglie e due figli, tutti in mountain bike, confessa di preferire il rugby ai pedali, e che a Trento qualche collegamento ciclabile in più non guasterebbe: «Frequento Bolzano per lavoro e mi sembra che lì siano un po’ più avanti». Anche Giovanni Agostini, giunto con la moglie Alessandra da Via Briamasco, dove abita, sprona l’amministrazione a non fermarsi: «Vorrei qualche pista in più solo per bici, e non in “condominio” con i pedoni. Anche qualche connessione tra pezzi ciclabili e qualche rastrelliera in più. Noi andiamo in bici anche quando piove». Arrivato da Lavis in bici con carrellino al seguito per la figlia di un anno, Alessio Girotto è ricorso al provvidenziale intervento dello stand della RiciclOfficina: «Ho forato e mi hanno cambiato la camera d’aria. Amo la bici e ogni giorno vado da Lavis a Spini al lavoro: 4 km andata e 4 al ritorno». Irene Manzone è arrivata invece in macchina da Besenello: il marito Marco è salito invece in bici per lasciargliela e farla partecipare a Trento in Bici con la figlia Celeste, 7 anni, che però confessa: «Alla bici preferisco i pattini, e non mi piacciono tanto le salite…».

Angeli custodi della sicurezza della pedalata domenicale, gli agenti della Polizia Locale: «A Trento siamo quattro agenti di quartiere con e-bike – spiega il vicesovrintendente Christian Bornino – e il progetto sperimentale è partito a metà giugno. È dedicato al centro storico, San Martino e San Giuseppe e l’amministrazione comunale valuterà se estenderlo ad altri quartieri. Noi siamo soddisfatti: è un servizio tempestivo, efficace e il cittadino lo apprezza. I trentini in bici? Abbastanza disciplinati: prima di sanzionare, comunque, spieghiamo i corretti comportamenti su strada anche per chi va a pedali. Un po’ di educazione stradale serve sempre».

(Foto Daniele Mosna/Paolo Pedrotti)

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