A Trento una mostra per far rivivere Alba Chiara uccisa dal fidanzato a Tenno

Resterà aperta fino al 4 ottobre a palazzo Trentini, a Trento, la mostra «Alba Chiara luce negli occhi, gioia nel cuore», dedicata Alba Chiara Baroni, la giovane di 22 anni uccisa a Tenno il 31 luglio 2017 dal fidanzato, poi suicidatosi. Un caso di atroce femminicidio.

La mostra, ha detto la curatrice Maddalena Tomasi, parla di Alba Chiara giovanissima artista, che era alla ricerca di un suo linguaggio. «Ma - ha aggiunto - con questa mostra si è volto guardare al futuro che questa sfortunata ragazza avrebbe potuto avere. Per questo sono state esposte le pennellate dei suoi quadri ingrandite, per dare una possibilità a quella che poteva essere l’arte di Alba Chiara».

Partendo dalla mostra ci sarà anche un progetto contro la violenza lanciato dall’associazione Amici di Famiglia, «per dare fiducia nel futuro a tante donne che stanno riprendendo una vita normale dopo aver vissuto episodi di violenza». «Perché - ha ricordato il papà Massimo - tante ragazze che come lei non hanno potuto scegliere non devono cadere nell’oblio».

Palazzo Trentini ieri pomeriggio era gremito di persone attente, commosse, interessate a conoscere, attraverso le sue opere, Alba Chiara: donne, consiglieri e consigliere provinciali, parlamentari, esponenti del mondo del volontariato, delle associazioni. Per portare avanti non solo il suo ricordo, ma soprattutto un messaggio di speranza, perché le donne uccise dagli uomini sono troppe, perché queste tragedie che continuano a ripetersi devono finire.

«La forza di Alba Chiara – ha detto Mara Rinner, presidente dell’associazione Amici di Famiglia che ha lanciato il progetto Alba Chiara – si vede già, perché siamo tantissimi. Perché tante istituzioni, a partire dal Consiglio provinciale e quello regionale, il Comune di Trento, la Cpo, hanno partecipato a questo progetto, per realizzare il suo sogno e farla continuare a vivere attraverso di noi».

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