«L’Altalena» conquista l’Italia I complimenti da tutti ma non dalla Provincia

di Matteo Lunelli

I palloncini colorati, gli abbracci, le foto ricordo, i complimenti, pure qualche lacrimuccia (dei grandi, naturalmente, mica dei piccoli). Proprio come una squadra di calcio che torna dai propri tifosi dopo aver conquistato una coppa. I 27 bambini delle elementari Schmid non avevano alcun trofeo, ma sono stati accolti dai genitori, dai fratelli e dagli amici come delle vere star.

«L’Altalena»: l’arrivo in stazione dei bambini delle Schmid



Lunedì pomeriggio su Rai 1 (oltre 1 milione di spettatori con il 10.98% di share) e davanti agli occhi del presidente Sergio Mattarella hanno inaugurato l’anno scolastico nazionale cantando da L’Aquila la loro canzone “L’Altalena”. Ed è stato un successo incredibile: i complimenti di tutti i presenti, le strette di mano, le parole del capo dello Stato a una delle insegnanti («Continuate così»). E poi i messaggi e le telefonate, i commenti positivi sui social network, i servizi su giornali e televisioni. Insomma, un trionfo e un riconoscimento dell’impegno da parte di tutta Italia.

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Tranne, purtroppo, dalla Provincia. Anche se ovviamente c’è ancora tempo per rimediare e anzi (sicuramente) si sarà trattato dei classici “impegni istituzionali contingenti”, ma fino a ieri pomeriggio né il presidente, né l’assessore competente, né qualche consigliere hanno detto un semplice «Bravi, grazie!» ai bambini, ai maestri e alla dirigente. Eppure il nome del Trentino grazie a quella canzone l’hanno tenuto altissimo e l’hanno portato in tutta Italia. E il fatto che la canzone sia stata “ispirata” dalle dichiarazioni della consigliera leghista Katia Rossato non può naturalmente essere una motivazione: il testo, infatti, parla di valori universali come l’amicizia, il diritto alla felicità, l’antirazzismo e quindi non si tratta certo di una canzone “contro” qualcuno, ma “per” qualcosa.

Chiusa la parentesi, entusiasta la dirigente Paola Pasqualin, che ha accompagnato i bambini a L’Aquila insieme ai maestri Alessio Zeni, Katia Degasperi e Federico Bortoli. «È stata un’esperienza stupenda, meglio di così non sarebbe potuta andare. I bambini sono stati eccezionali, sia durante l’esibizione, sia nei giorni precedenti. Sul palco erano emozionati, ma per fortuna sono bambini e probabilmente non si sono resi del tutto conto di quello che stavano facendo, con Mattarella a tre metri di distanza. Il presentatore Insinna è stato amorevole con i piccoli, parlava benissimo della canzone e si è complimentato un sacco di volte.

Poi il maestro Zeni ha ricevuto tanti applausi, ed è diventato amico del direttore dell’orchestra, continuavano a parlare di musica. Abbiamo anche preso molti contatti, una scuola superiore di Monza ci ha chiesto di costruire un progetto insieme». Ora la “pacchia” è finita, e da domani (oggi per chi legge) si torna a scuola. «Si torna, è vero, ma anche in classe è “pacchia”, perché facciamo quello che ci piace fare».

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