Ricette elettroniche in tilt per 2 ore Clienti a "secco" di farmaci

di Zenone Sovilla

Capita ogni tanto, può durare una decina di minuti ma anche di più, come nel caso di ieri mattina: il sistema telematico per la gestione delle ricette elettroniche ha smesso di funzionare verso le nove e ha ripreso attorno alle 11.

In quel lasso di tempo sono rimasti insoddisfatti gli utenti che avevano bisogno di farmaci prescritti senza l’uso della carta e acquistabili presentando la tessera sanitaria sulla quale sono caricati i dati. In assenza della ricetta cartacea, le farmacie in caso di blackout telematico sono impossibilitate a procedere e devono chiedere ai clienti di ritornare più tardi, nella speranza che riprenda presto il collegamento con i server delle piattaforme informatiche che gestiscono il servizio.

Le farmacie non vengono preavvisate di eventuali sospensioni programmate dell’accesso alle banche dati digitali. Sostanzialmente l’operatore se ne accorge quando tenta di dialogare con il sistema e risulta assente la connessione necessaria per trattare la ricetta e ottenere il via libera alla consegna dei medicinali.

Talvolta, a quanto pare, può trattarsi di un banale aggiornamento del software, dunque il «blackout» si può risolvere in una decina di minuti. Altre volte può essere un imprevisto e l’intervento tecnico risulta più lungo. Nel caso di ieri ci sono volute un paio d’ore, fra l’altro, proprio il sabato mattina.

Ai farmacisti non è mai dato sapere se l’interruzione del servizio sia da addebitarsi a problemi al nodo informatico dell’Azienda provinciale o a quello del Servizio sanitario nazionale, reti che lavorano in parallelo. Ma quanto è frequente questo disagio? I farmacisti interpellati dall’Adige parlano di un fenomeno che si verifica regolarmente, ma solo poche volte al mese. Certo un disagio per gli utenti, nel quadro di un’innovazione tecnologica che, tuttavia, assicura sia la maggiore rapidità sia la preziosa tracciatura del farmaco, dal medico al paziente in tempo reale.

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