Scuole materne, conto alla rovescia per 14mila bambini

di Matteo Lunelli

Pronti, attenti, via. Oltre 14 mila bambini trentini tra i 3 e i 6 anni, si preparano a iniziare il 2 settembre l’anno di scuola materna (dell’infanzia per essere più corretti). E a questi vanno aggiunti le migliaia che si presenteranno lunedì negli asili nido, nelle strutture comunali e private del territorio. Mancano solamente 5 giorni alla prima campanella, dopo due mesi di vacanza per i bambini delle materne (che sono terminate a fine giugno) e uno per quelli dei nidi (che hanno chiuso le porte a fine luglio). Per gli studenti di elementari, medie e superiori, invece, c’è ancora tempo, visto che il 12 settembre è ancora piuttosto lontano. Ma torniamo ai più piccoli, parlando con Daria Santoni, piscologa ma anche coordinatrice pedagogica alla Cooperativa Bellesini, che si occupa sia di nidi sia di scuole dell’infanzia, senza dimenticare le iniziative estive, per un totale di 22 servizi su tutto il territorio.

Santoni, cosa possiamo dire ai genitori che si apprestano a portare per la prima volta i figli al nido o alla materna?

Il primo consiglio è quello di dare fiducia alle competenze e alle capacità dei propri figli. Ci vogliono sostegno e presenza, se crediamo che non siano pronti o non capaci di sostenere il distacco sbagliamo. D’altra parte i bambini si mettono al mondo per farli andare nel mondo.

Poi l’impatto non è un salto nel vuoto.

Assolutamente, ci sono percorsi di ambientamento e inserimento per conoscere le persone e la struttura. È importante seguire insegnanti ed educatori. Ci saranno piccole o grandi difficoltà, ma si tratta di gradini che i bambini devono imparare a salire, con l’aiuto dei genitori e degli educatori, perché una vita in pianura non è certo bella...

In questi giorni è importante l’atteggiamento di mamme e papà, che non devono caricare di troppe responsabilità e aspettative i propri pargoli.

Esatto, hanno un ruolo molto importante, devono dare la carica, con entusiasmo. Se mandiamo i bambini con frasi tipo “adesso le maestre ti sistemano”, “imparerai a ubbidire”, non si va da nessuna parte. L’ansia dei genitori è una zavorra.

Rapporti con gli altri bambini?

Il rientro a scuola rappresenta un ritorno alle relazioni tra pari, che sono importantissime e fanno crescere perché insegnano a vincere e a perdere. Dal 2 settembre si torna a un ritmo regolare, al mangiare sano, alle regole, ma soprattutto si torna a stare con gli altri bambini, anche litigando a volte. Oggi la gran parte dei piccoli che accogliamo sono figli unici e l’unica opportunità che hanno per incontrare dei coetanei è appunto l’asilo.

Dopo un paio di mesi di “anarchia”, intesa come vacanze, gite, orari “sballati”, spesso i genitori riconsegnano il bimbo alle maestre dicendo «rieducatemelo!».

Va detto che oggi come oggi difficilmente le vacanze durano due mesi, perché ci sono le attività estive. Dopo la giusta parentesi di trasgressione vacanziera si torna in un contesto con regole e relazioni, nel quale si fanno esperienze. Bisogna andare oltre il concetto della maestra che insegna e parlare di un luogo dove appunto i bambini fanno esperienze, apprendono e crescono, con le educatrici che “organizzano” tempi, spazi, materiali e relazioni. E poi in Trentino abbiamo la fortuna di avere attività come il trilinguismo, che permettono ai piccoli di incontrare altre lingue e altri bambini, salendo più velocemente i gradini di cui abbiamo parlato all’inizio.

Cosa dire ai figli lunedì? Il classico “mi raccomando”? Un “che Dio ce la mandi buona”?

Io direi “vai, divertiti e fai tante cose con i tuoi amici”. Anche ai piccoli del nido, che magari non capiscono le parole ma capiranno il sorriso.

E la lacrimuccia? Soprattutto per chi accompagna per la prima volta il proprio bimbo?

Meglio dopo, in macchina o al bar davanti a un cappuccino...

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