Orso M49, Kompatscher firma l'ordinanza: cattura, se necessario abbattimento

Dopo lo sconfinamento dell’orso M49 in Alto Adige nella zona di Passo Oclini-Passo Lavazè, il presidente Arno Kompatscher ha firmato oggi alle ore 15 l’ordinanza di cattura per il plantigrado secondo quanto previsto dal Piano d’azione interregionale per la conservazione dell’orso bruno sulle Alpi centro-orientali (PACOBACE) e seguendo quanto già previsto dalle due ordinanze emesse dalla Provincia di Trento.

Il provvedimento d’urgenza è stato firmato dopo una riunione tecnica tra l’assessore Arnold Schuler e il direttore dell’Ufficio caccia e pesca, Luigi Spagnolli e dopo che lo stesso assessore ha informato il presidente Arno Kompatscher sugli ultimi sviluppi. «Come già fatto dalla Provincia di Trento - spiega Schuler - l’ordinanza prevede la cattura dell’orso ad opera degli uomini dell’Ufficio caccia e pesca della Provincia.

Solo se l’animale diventa pericoloso per l’uomo è previsto, peraltro anche dal Pacobace, l’abbattimento». Schuler fa sapere che il personale forestale è alla ricerca di tracce del plantigrado nella zona dove sono avvenuti gli avvistamenti, ma l’animale potrebbe nel frattempo essere tornato in Trentino.

La Forestale ha per ora accertato che l’orso M49 ha rovistato in un sacco di rifiuti vicino alla roulotte di due pastori sopra passo Oclini in piena notte. La presenza di M49 sul confine tra le due province è confermata anche dai danni ad un alveare e dalla predazione di un vitello, sempre nella zona del passo Lavazè.

Tramite l’ordinanza il presidente Arno Kompatscher ha quindi disposto «al personale dell’Ufficio caccia e pesca della ripartizione Foreste di procedere alla rimozione dell’orso M49, mediante cattura con successiva captivazione permanente in area a ciò autorizzata, ovvero, qualora si verifichino situazioni che, in relazione al comportamento di M49, possano determinare ulteriore grave ed imminente pericolo per l’incolumità di terzi o degli stessi operatori dell’Ufficio caccia e pesca, di procedere all’abbattimento dell’orso medesimo», si legge nell’ordinanza.

Poco fa, però, la doccia fredda: il Dirigente del Servizio Fauna provinciale, Luigi Spagnolli, sostiene che «l'orso non può essere nè catturato, nè tanto meno abbattuto». Lo ha detto in una intervista alla Rai di lingua tedesca di Bolzano.
In base alla normativa vigente (l'orso è tutelato a livello europeo), l'unica possibilità concessa, sarebbe quella di riuscire a stordire l'animale e dotarlo nuovamente di radiocollare, in modo da poter monitorare i suoi spostamenti. 
Spagnolli aggiunge anche che, attualmente, l'orso «non costituisce alcun pericolo per l'uomo». 


LE REAZIONI: «Un esposto alla procura della Repubblica di Bolzano è stato firmato questa mattina dal presidente nazionale dell’Associazione italiana difesa animali ed ambiente (Aidaa), Lorenzo Croce» dopo la notizia di un avvistamento dell’orso M49. Lo comunica una nota di Aidaa. Nell’esposto si chiede alla procura di fare luce sui fatti accaduti nelle scorse ore nella zona del passo Oclini: «L’orso si sarebbe diretto verso una roulotte dove stavano due pastori ma sarebbe stato allontanato dai forestali che avrebbero sparato alcuni colpi di fucile in aria», aggiunge Aidaa, che chiede alla procura di verificare le esatte dinamiche dell’accaduto.

All’attacco anche l’Enpa: «Nessuno tocchi l’orso, denunceremo chiunque gli faccia del male. La politica non vuole fare prevenzione ma solo difendere le poltrone sulla pelle degli animali». Lo affermano gli attivisti dell’Ente nazionale protezione animali in una nota.

«Arno Kompatscher, presidente della Provincia di Bolzano ma anche presidente del Trentino Alto Adige, spieghi a tutti gli italiani in cosa consista il fantomatico “serio pericolo preventivo”, una nuova categoria del rischio, fantasiosamente creata inventata per M49», prosegue la nota animalista.
Enpa chiede di «fare chiarezza».

«A Kompatscher e Fugatti - prosegue Enpa - chiediamo di finirla con i proclami e i comizi elettorali a beneficio degli allevatori e degli agricoltori estremisti. Piuttosto, facciano chiarezza su questa vicenda», si legge ancora nella nota.

Il Wwf Italia, non solo condivide «pienamente» le richieste del ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, sulla necessità di lasciar vivere l’orso M49, ma è pronto «a mettere in atto qualsiasi azione legale di denuncia e di protesta nei confronti del presidente della Provincia di Bolzano, come già è stato fatto per Trento». Lo annuncia in una nota l’associazione ambientalista. «L’orso M49, che per noi si chiama Libero, sta semplicemente vivendo la sua vita libero in natura, come tutti gli animali dovrebbero fare - afferma Isabella Pratesi, responsabile Conservazione del WWF Italia -.
Siamo di fronte a un individuo che non è mai stato pericoloso per gli uomini, che è già stato sottoposto ingiustamente a fatti traumatici (come scosse elettriche), maltrattato e braccato solo per aver seguito la sua natura e aver causato danni per poche migliaia di euro, è giusto che i danni siano risarciti, ma impariamo a considerare gli orsi un valore del nostro territorio, non una minaccia», prosegue Pratesi.
«Le decisioni sulla sua sorte spettano al Ministero dell’Ambiente e all’Ispra, quindi alla scienza, non alla demagogia. Anche la sola cattura dell’orso M49 è illegale, inopportuna e immotivata e ancora più illegittima sarebbe qualsiasi ordinanza che preveda anche l’uccisione di un animale protetto», si legge ancora nella nota del Wwf.

VITTORIO FELTRI invece si è afidato a un breve "tweet" online. Che vi pubblichiamo qui sotto:

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