Ritorna l'onda verde con i Fridays For Future a difesa della Terra

di Flavia Pedrini

L’emergenza climatica non va in vacanza e gli attivisti del movimento Fridays For Future - Trento si preparano al terzo sciopero globale in difesa dell’ambiente.

Dopo l’onda verde che, il 15 marzo, aveva travolto la città, gli studenti erano scesi nuovamente in piazza il 24 maggio per chiedere un cambio di rotta al governo nazionale, ma anche alla giunta guidata da Maurizio Fugatti. Il prossimo appuntamento è per il 27 settembre, con il ritrovo previsto alle 9 in via Verdi: “Cambiare tutto, per non cambiare il clima”.

A inizio settembre, come spiega Silvia Rigo, una delle attiviste, sarà convocata un’assemblea, anche per decidere come organizzare l’evento (non è scontato un altro corteo).

Non si arresta, dunque, nemmeno in Trentino, l’impegno di centinaia di ragazzi, che hanno risposto all’appello di Greta Thunberg, la 16enne svedese che, con un cartello e tre semplici parole - «Skolstreik för klimatet» - ha dato vita ad un movimento inarrestabile. L’orizzonte è il pianeta, ma gli attivisti vogliono fare sentire la propria voce anche in casa, in difesa del territorio trentino, come sulla Valdastico o l’uso dei pesticidi. E chiedono di essere ascoltati.

«Sappiamo che è stata presentata in consiglio una mozione per la dichiarazione di emergenza climatica (dalla consigliera di Futura Lucia Coppola), non ancora discussa - ricorda Silvia - Noi siamo un movimento, agiamo in un determinato modo proprio per incidere sulla parte politica, che poi prende concretamente le decisioni che cambiano le cose. Quello è il nostro obiettivo. Il movimento è globale, ma ci sono da fare due ragionamenti: quello a lungo termine e quello a breve termine - spiega - Il secondo serve proprio per cambiare, nel piccolo, senza perdere di vista l’obiettivo globale. Perché se cambi solo in Trentino non hai salvato il mondo».

Allo sciopero globale parteciperanno ragazzi delle superiori e universitari. Ma non solo. «Abbiamo visto nelle precedenti occasioni bambini dell’asilo accanto alle classi delle elementari e delle medie». La risposta alle prime due edizioni era stata positiva, nel caso della marcia del 15 marzo straordinaria. Replicare il successo due mesi dopo non era scontato. «I numeri sono la realtà più tangibile - osserva Silvia - ma abbiamo visto che c’è davvero un grande interesse, una grande partecipazione, anche quando si tratta di organizzare. In tantissimi si mettono a disposizione».

Ma si guarda anche agli appuntamenti fuori provincia. Nel corso di un’assemblea di luglio è stato presentato anche il Venice Climate Camp: dal 4 all’8 settembre i giovani attivisti si ritroveranno durante la settimana del cinema per discutere del futuro della terra. Insomma, chi pensava che l’onda “green” fosse solo una “fiammata”, si sbagliava: «La cosa positiva è che, anche se siamo tutti ragazzi, abbiamo deciso di organizzarci e sfruttare la possibilità di comunicare.

Si sono organizzate molte cose, anche a livello nazionale: si tratta di momenti di ritrovi importanti, per confrontarci e decidere un calendario su come andare avanti». Del resto, a maggio, gli organizzatori trentini lo avevano ribadito: «Adesso bisogna continuare a “martellare”». Perché il tempo stringe. E non esiste un pianeta B.

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