L'esercito degli scout si è preso Lavarone

di Tiziano Dalprà

Sono oltre 500 gli scout che in questo periodo hanno preso d’assalto Lavarone. Quassù tra il verde di un paesaggio incantato hanno portato spensieratezza, colore e soprattutto tanta simpatia. Sono ragazzi dai 12 ai 16 anni. «Siete diventati Comunità nella Comunità» ha detto il sindaco Isacco Corradi, nel salutare i ragazzi che stanno per concludere il campo regionale Agesci (associazione guide e scout cattolici). Al seguito, anche, duecento adulti, tutti volontari validi organizzatori del meeting.

«Un’esperienza particolare che richiede un grande sforzo organizzativo ma che offre un’opportunità di confronto unica. Gli scout hanno dedicato i primi due giorni alla costruzione del campo, realizzando le cucine e montando le tende, su strutture sopraelevate», raccontano i capo campo, Chiara Simoni e Francesco Endrici.

Sono l’avventura, la voglia di essere protagonisti, di imparare e di conoscere un territorio nuovo, ad esaltare ogni partecipante. «Si vuol far comprendere ai ragazzi l’importanza di essere buoni cittadini che si adoperano per la società», evidenziano, Endrici e Simoni.

La realizzazione del campo è stata possibile grazie alla collaborazione diretta con il Comune di Lavarone, del sindaco Corradi e dell’assessore alle foreste Marisa Corradi. Il campo scout è un laboratorio in continua metamorfosi, si vive a contatto diretto con il territorio. Lì si impara ad amare la natura, ad interpretarla, a sentirsi parte di essa. Giocano i sentimenti, si socializza, per alcuni giorni si parcheggiano le timidezze.

Nell’espletare un esercizio pedagogico di crescita hanno contribuito anche le guardie forestali, le associazioni locali come «Il Respiro degli Alberi», il presidio Slow food Altipiani Cimbri, il Comitato Bertoldi.

Il giorno di ferragosto è giunto a Lavarone, il vescovo monsignor Lauro Tisi, che ha celebrato la S.Messa. Alla fine della cerimonia si è intrattenuto con i ragazzi ed ha voluto conoscere l’Agesci da vicino. «È ora di non ascoltare più le fake news - ha detto il vescovo - che vogliono farci credere che nel mondo domina il male. Abbiamo esempi concreti di uno stuolo di persone che ogni mattina si danno da fare per aiutare chi ne ha bisogno. Dio non sistema il mondo da solo ma lo fa affidando questa missione agli uomini. Datemi una mano a dire che il creato è bello, che noi siamo il creato, che gli altri sono la nostra forza, non la nostra debolezza; la nostra libertà non il nostro limite; che a stare con gli altri si sta bene».

I ragazzi hanno ascoltato le parole del prelato, le hanno fatte proprie ed ora camminano più sicuri sulle strade del mondo. «Qui si guarda e si parla di futuro», ha ribadito il primo cittadino di Lavarone, Corradi. Vista l’ora tarda a cui è finita la messa, i Nuvola hanno preparato la cena per tutti, compresi don Lauro Tisi ed il sindaco di Lavarone, Isacco Corradi. Erano presenti anche gli scout musulmani dell’Asmi (Associazioni scout musulmani italiani) e una rappresentanza del Cngei di Rovereto, a testimonianza della vicinanza delle varie associazioni scout del territorio: perché c’è impegno, certo. Ma anche c’è anche la capacità di condividere, tra i pilastri dello scoutismo. Il campo, sull’altopiano, si concluderà oggi.

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