Diciotto multe in appena 10 minuti in auto

di Flavia Pedrini

Diciotto multe in dieci minuti. Roba da guinness dei primati.
Protagonista del poco invidiabile record un giovane trentino, che nel marzo scorso era stato al centro di un inseguimento in Valsugana. Fermato dagli agenti della polizia locale, era risultato positivo all’alcol test (il tasso era più di quattro volte oltre il limite). Ma al capitolo penale, si è aggiunto quelle delle sanzioni amministrative, per le innumerevoli violazioni collezionate lungo il tragitto, da Caldonazzo alla sua abitazione. Un viaggio di una decina di minuti, inseguito da una pattuglia della polizia locale, che è valso all’uomo ben 18 verbali. Ma la difesa, sostenuta dall’avvocato Claudio Tasin, è decisa a dare battaglia. L’automobilista ha pagato otto sanzioni - «Un gesto di responsabilità e rispetto» - ma le dieci multe notificate in un secondo momento sono state impugnate davanti al giudice di pace di Pergine, dove pende il ricorso.

La vicenda, come detto, risale alla fine dello scorso marzo. È sera tardi, sono le 23 passate, quando l’uomo, ignorando l’alt di una pattuglia della polizia locale, si rende protagonista della “fuga”. Lungo il percorso che lo porta a casa - secondo la ricostruzione degli agenti - compie una incredibile serie di irregolarità. Violazioni che, passo dopo passo, vengono documentate dalla polizia locale e messe nero su bianco. Un “menù” da fare impallidire il più spericolato degli automobilisti: sorpasso vietato, eccesso di velocità, guida contromano, omessa precedenza, svolta compiuta senza l’azionamento degli indicatori di direzione, invasione di corsia.

Raggiunto a casa e sottoposto ad alcoltest, l’uomo risulta avere un tasso alcolico superiore al 2. Da qui la denuncia per guida sotto l’effetto di bevande alcoliche, aggravata anche dall’avere urtato un muretto nell’affrontare una curva (senza provocare feriti), per l’occultamento della targa (coperta con nylon bianco) e il possesso di un taglierino.
La procura in questi giorni ha chiuso l’indagine. Ma al capitolo penale, come detto, si è aggiunto il salasso. Otto violazioni sono state subito contestate. Verbali che l’uomo, al quale è stata ritirata la patente, ha pagato (circa 1.600 euro). Ma un paio di mesi dopo, ecco la seconda “rata”: altri dieci verbali, relativi di fatto alla prima parte del viaggio e - questa la tesi della polizia locale - non contestati subito per lo stato di alterazione del conducente.

Ma la nuova notifica - 73 giorni dopo l’accertamento - per la difesa sarebbe tardiva e non motivata. Il legale, nel suo ricorso, precisa poi che il trentino non voleva scappare e che, “abbagliato” dai fari di un’auto che lo seguiva, si era spaventato. Colto dal panico - la difesa ha spiegato che il giovane soffre d’ansia - e ignorando che fosse l’auto della polizia, sarebbe dunque fuggito per trovare riparo a casa. Ma la battaglia è soprattutto giuridica: l’avvocato Tasin contesta infatti un erronea applicazione del codice della strada, inquadrando la vicenda come un’azione unica. In particolare ricorda che il primo comma dell’articolo 198 del codice stradale prevede che «chi con una azione od omissione viola diverse disposizioni che prevedono sanzioni amministrative pecuniarie, o commette più violazioni della stessa disposizione, soggiace alla sanzione prevista per la violazione più grave aumentata fino al triplo».

Da qui la richiesta di annullare i dieci verbali. «Il comportamento del ricorrente, per quanto censurabile fosse - sostiene - è ripetuto e si distingue solo per la modifica dello stradario intrapreso nel corso della guida». La parola ora al giudice di pace.

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