Bomba d'acqua a Rovereto Archivio del tribunale allagato

di Chiara Zomer

Ci risiamo. Ieri si è allagato l’archivio del tribunale di Rovereto.

È stato necessario chiamare i pompieri, per eliminare l’acqua che aveva invaso l’intero locale, coprendo tutto il pavimento. I fascicoli sono salvi, ma per via della lungimiranza di chi a palazzo di giustizia lavora: da tempo ormai nessuno mette nulla sugli scaffali più bassi degli armadi in archivio. Perché non serve essere preveggenti, con le piogge intense, l’archivio si allaga. È già accaduto, accadrà. O per lo meno accadrà fino a quando la Regione non metterà in cantiere la manutenzione del palazzo.

Rimanendo ai fatti di ieri, l’allarme è scattato non appena il personale amministrativo è entrato in servizio. Un quarto d’ora più tardi, verso le 8 meno un quarto, i pompieri erano già lì al lavoro. Pompa idrovora in mano e valutazione della situazione. D’altronde erano in moto da ore: la bomba d’acqua che ieri all’alba si è riversata sulla città ha causato danni in molti edifici.

L’acqua non era tanta, ma occupava il pavimento intero. Arrivava, con ogni probabilità, per colpa del fatto che sono intasate griglie e canali di scolo. I pompieri hanno aspirato l’acqua rimasta a terra, ma non sono riusciti completamente a risolvere il problema. Alcuni armadi sono leggermente rialzati. Ciò significa che tra il mobile e il pavimento c’è una fessura, in cui l’acqua ha avuto modo di penentrare, ma da cui l’idrovora non era in grado di aspirare nulla. I pompieri non potevano fare altro: hanno consigliato di installare dei deumidificatori, per evitare che l’acqua depositata faccia danni, a lungo andare. Perché se c’è un posto dove l’umidità non aiuta, è quello.

L’archivio del tribunale contiene fascicoli. Perché anche nell’epoca del digitale, a far fede sono le carte. Il tribunale di Rovereto ha in dotazione più di un archivio, naturalmente, ma quello al piano interrato del palazzo di giustizia in corso Rosmini è il più delicato. I fascicoli finiscono in archivio una volta che il caso è passato in giudicato, ma in quel locale sono custoditi i fascicoli più recenti. È facile capire la ragione: sono quelli di cui più spesso qualcuno chiede copia. Per questo vengono custoditi più vicino al personale che materialmente deve recuperarli, quando servono (e accade: si pensi, per fare solo un esempio, un processo penale passato in giudicato, da cui si avvia un’azione civile).

L’incidente di ieri è risolto, ma è chiaro che non rimarrà isolato. A palazzo non ne parla nessuno, ma già 3 mesi fa è accaduta la medesima cosa. E in quel caso non era stata una bomba d’acqua a provocare l’allagamento, ma una banale pioggia. Pure in quell’occasione è stato necessario chiamare i pompieri. D’altronde appare evidente a chiunque frequenta il tribunale come ci sia un problema di manutenzione dell’edificio. Giusto per fare gli esempi di maggiore attualità, l’erba nel cortile è stata tagliata solo quando ormai era diventata una giungla; la pulizia delle griglie non viene fatta, nonostante i ripetuti allagamenti; l’impianto di videosorveglianza per mesi ha avuto alcune telecamere che non registravano. La competenza sul palazzo è della Regione. Evidentemente finora non l’ha messo nelle priorità.

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