I "vigilantes" in sciopero al Palazzo del Governo: "Vogliamo il contratto"

Erano poco meno di un centinaio i lavoratori della vigilanza privata di Trento e Bolzano che questa mattina hanno protestato davanti alle sede del Commissariato del governo, numerosi anche quelli che hanno aderito alla prima delle due giornate di sciopero indetto a livello nazionale da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs. Al centro della mobilitazione il rinnovo del contratto nazionale del settore, scaduto da tre anni e mezzo e che riguarda in regione circa 700 lavoratori.

Durante la mattina - informa una nota dei sindacati - i rappresentati sindacali insieme ad una delegazione dei lavoratori ha incontrato il commissario del governo per porre alla sua attenzione le ragioni della mobilitazione. In particolare la trattativa è ferma perchè le posizioni tra sindacati e associazioni datoriali sono ancora lontane su più questioni.
I nodi da sciogliere sono legati all’aumento salariale - quello proposto dalle controparti è minimo -, alla riduzione del periodo di malattia e del periodo di comporto anche per gli infortuni e alla richiesta, inaccettabile per i sindacati, di derogare al riposo settimanale anche dopo quattordici giorni.
Tra le questioni su cui si registra la maggiore distanza c’è quello della flessibilità: «Le aziende vorrebbero gestire in totale autonomia un sistema orario flessibile, privo di regole, a loro esclusivo vantaggio, incidendo anche sui giorni e sulla fruizione dei riposi. Una gestione »in solitaria« inaccettabile per i sindacati che invece chiedono di trattare per individuare una flessibilità contrattata per i servizi di sicurezza. Lo sciopero prosegue anche domani», conclude la nota.

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