Al lavoro in bici e sarai premiato L'idea alla Casa di cura Villa Bianca

E se andare in bicicletta al lavoro facesse guadagnare non solo benessere, ma anche tempo? Scontato nelle grandi metropoli, intasate dal traffico, magari meno a Trento, per quanto le strade cittadine possano essere "stressanti" da percorrere soprattutto in certi momenti della giornata.
Negli ultimi tempi, tanto a livello globale con il "fenomeno Thunberg", quanto a livello nazionale e locale, di iniziative per promuovere una mobilità sostenibile ne sono nate parecchie. A Trento è stato promosso il cicloconcorso «Trentino Pedala», patrocinato dalla Provincia autonoma al fine di spronare i cittadini a percorrere il tragitto casa-lavoro in bici, controbilanciando il "sacrificio" con la possibilità di essere estratti settimanalmente per ricevere dei buoni-spesa. Ora arriva un nuovo progetto «In bicicletta al lavoro», ideato per la Casa di cura Villa Bianca di Trento. L'iniziativa partirà ufficialmente nel mese di settembre: se un lavoratore della Casa di cura deciderà di percorrere, totalmente o anche solo in parte, il tragitto da casa propria fino a Villa Bianca con la bicicletta, in base ai chilometri percorsi riceverà mensilmente dei minuti di permesso retribuito da usufruire quando più gli sarà comodo. Attraverso l'ausilio di applicazioni che permetteranno di tracciare il percorso effettivamente affrontato pedalando e grazie a tabelle di conversione dettagliate che trasformeranno i chilometri in minuti e ore, si riuscirà a monitorare più efficacemente la situazione generale e il tasso di aderenza all'iniziativa, avendo un riscontro anche sull'appeal della stessa. Chiara Toller , una delle promotrici, tiene a sottolineare che «il progetto è stato pensato esclusivamente per venire incontro ai dipendenti, poiché in questa maniera offriamo loro sia i tanti benefici che derivano alla salute dall'utilizzo della bicicletta, sia il tempo libero che si saranno meritati, con costi che graveranno interamente sulla struttura. Avremmo potuto adempiere alle norme proponendo semplici e noiose conferenze, invece ci siamo impegnati nella ricerca di una soluzione che fosse la più concreta possibile, con l'ambizione di poter essere poi emulati come pionieri di un nuovo modo di pensare alla salute».

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