Aumentano gli incidenti stradali Il pericolo cresce d'estate In Trentino 30 morti nel 2018

di Giorgio Lacchin

Trenta morti nel 2018 in Trentino a causa di incidenti stradali, uno in più che nel 2017 (nel 2016 erano stati 32). E gli incidenti più drammatici avvengono d’estate, quando le strade provinciali s’affollano di turisti: l’anno scorso, solo a luglio, 12 vittime, il 40% del totale dell’anno, più altre 4 a giugno e 3 ad agosto. In tre mesi, dunque, 19 morti.

In Italia, nel complesso, gli incidenti stradali sono calati negli ultimi due anni (da 174.933 nel 2017 a 172.344 nel 2018) come pure il numero dei morti (da 3.378 a 3.325). Non in Trentino, però, dove si è passati dai 1.356 incidenti del 2017 ai 1.390 dell’anno scorso, e come abbiamo visto dai 29 morti ai 30. Il numero dei feriti, invece, cala anche nella nostra provincia: dai 1.980 del 2017 ai 1.915 del 2018.

«Nel 2018», riporta l’Istituto nazionale di statistica (Istat), «il numero di morti per 100mila abitanti è più elevato della media nazionale (5,5) in 15 tra regioni e provincie autonome», tra cui proprio il Trentino (5,6) e l’Alto Adige (6,2). A proposito: l’anno scorso in provincia di Bolzano gli incidenti stradali hanno provocato 33 vittime, contro le 30 del 2017.

«Lo dicono i numeri: il problema è quel che succede in estate», sospira il direttore dell’Automobile Club Trento, Alberto Ansaldi, «quando le nostre strade sono intasate di automobili. Non d’inverno: il ghiaccio e la neve fanno sì che la gente sia più attenta».

L’estate porta i turisti.

«Quanti incidenti! Quante tragedie. Soprattutto motociclisti... Sembra quasi che a inizio estate, ogni volta, ci si dimentichi di usare un’attenzione maggiore. E un’altra cosa: il traffico merci. Impressionante».
Il grande traffico sfocia nei rallentamenti.
«Dai rallentamenti si passa con facilità ai microtamponamenti. La distrazione di chi è alla guida fa il resto, purtroppo».

I famigerati telefonini.

«L’uomo è sempre al centro del problema».
Ansaldi, lei sembra fermamente convinto di questo.
«Spesso chi è al volante non ha l’attenzione necessaria, la concentrazione, perché sulle strade troviamo anche dei cantieri e se non sono ben segnalati basta poco...».

E ci sono strade più a rischio di altre.

«Le strade di fondovalle. Mi viene in mente, ad esempio, la Valsugana: adesso, tra l’altro, col cantiere, bisogna fare ancora più attenzione. Ma parlando più in generale vorrei ricordarle cosa dicono gli ultimi dati Istat a nostra disposizione: abbiamo il maggior numero di morti e feriti in area urbana ed extraurbana, non in autostrada».
Roberto Pizzinini, presidente dell’Automobile Club Trento, rivela che in mattinata, durante il consiglio direttivo dell’ente, si è affrontato il problema. «Vogliamo presentare un memorandum sulla mobilità in Trentino al presidente della Provincia, Maurizio Fugatti. Abbiamo buttato giù alcune idee; un programma dettagliato. Anche costoso. La Provincia e l’Aci devono collaborare».
Per Pizzinini il problema più grande, d’estate, è dato dai turisti: «Molti si lanciano con disinvoltura, con la bicicletta o la moto, sulle nostre strade. Siccome sono belle strade, ben curate, si comportano come fossero in pista».

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